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Fascicolo sanitario elettronico, solo il 41% degli italiani lo accetta, tra Nord e Sud enormi disuguaglianze

Solo il 41% degli italiani ha aderito al Fascicolo sanitario elettronico, con forti disuguaglianze tra Nord e Sud.

Il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) ha l’ambizioso obiettivo di rendere più facile e sicuro per ogni cittadino monitorare la propria salute. Questo sistema digitale dovrebbe semplificare l’accesso alle cure e migliorare l’efficienza del servizio sanitario. Nonostante il suo enorme potenziale, però, solo il 41% degli italiani ha dato il consenso per consultare il proprio fascicolo sanitario online.

Un dato che evidenzia come esista una profonda spaccatura tra le diverse Regioni del Paese, con un marcato contrasto tra il Nord e il Sud. L’adesione al Fascicolo sanitario elettronico varia enormemente tra le diverse regioni italiane. In Emilia-Romagna, per esempio, una delle regioni più avanzate nella digitalizzazione della sanità, l’adesione al sistema è vicina al 89%.

Tuttavia, al Sud la situazione è ben diversa. In Calabria, Campania, Molise e Abruzzo, l’adesione è quasi inesistente, con percentuali che in alcune aree non arrivano nemmeno all’1%. Le ragioni di questa disparità sono molteplici, ma le conseguenze sono chiare: i cittadini di alcune Regioni sono esclusi dai benefici che il Fse potrebbe offrire, con il rischio di una crescente disuguaglianza nell’accesso alle cure.

In Puglia, l’unica regione del Sud che supera la media nazionale con un tasso di adesione del 69%, il dato è comunque lontano da quello delle regioni settentrionali. Questo divario significa che molti cittadini meridionali sono privi di uno strumento che potrebbe rendere le cure più rapide, sicure ed efficaci.

Fascicolo sanitario elettronico, un’opportunità persa per migliorare la sanità

Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, il Fascicolo sanitario elettronico non è solo un sistema per archiviare informazioni mediche, ma una leva fondamentale per migliorare l’accessibilità alle cure e per evitare errori medici, duplicazioni di esami e ritardi nel trattamento. In un Paese come l’Italia, dove il sistema sanitario è spesso frammentato e i pazienti devono spostarsi tra diverse strutture, la possibilità di consultare i propri dati sanitari in tempo reale sarebbe una vera e propria rivoluzione. Purtroppo, la sua implementazione non è ancora completa. Non tutte le Regioni offrono ancora l’accesso a tutti i documenti previsti dal Fse 2.0, e questo crea confusione e limita l’efficacia del sistema.

La disparità nell’adozione del Fascicolo sanitario elettronico non solo limita l’accesso alle cure, ma rischia di rendere il sistema sanitario ancora più disomogeneo e frammentato. Per questo motivo, è fondamentale che l’Italia lavori per ridurre questo divario, garantendo che ogni cittadino, indipendentemente dalla sua regione di residenza, possa accedere alle stesse opportunità in termini di salute digitale.Investire nella digitalizzazione del sistema sanitario non solo ridurrebbe i costi, ma potrebbe anche migliorare la qualità delle cure, soprattutto per coloro che si trovano a dover affrontare percorsi sanitari complessi. Perché ciò avvenga, però, ogni Regione deve impegnarsi a favorire una migliore uniformità nell’accesso e nell’utilizzo delle tecnologie sanitarie.

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Fascicolo sanitario elettronico, il futuro della sanità digitale in Italia

Il Fascicolo sanitario elettronico potrebbe rappresentare uno degli strumenti più importanti per migliorare la gestione della salute in Italia. Se adottato uniformemente su tutto il territorio, permetterebbe un notevole risparmio per il sistema sanitario e garantirebbe una maggiore sicurezza delle informazioni. Tuttavia, il divario tra Nord e Sud rappresenta una barriera difficile da superare senza un impegno concreto da parte delle istituzioni.

Le Regioni meridionali hanno un margine di miglioramento significativo. Se riusciranno a colmare questa distanza, l’adozione del Fse potrebbe contribuire non solo a ridurre le disuguaglianze sanitarie, ma anche a rendere il sistema sanitario nazionale più efficiente e accessibile. L’Italia ha l’opportunità di diventare un modello di sanità digitale inclusiva, ma per farlo è necessario un impegno a 360 gradi, che coinvolga sia il Governo che le Regioni stesse.

Published by
Maria Francesca Malinconico