La sindrome post-partum ha un’incidenza di circa il 10-15% nelle donne dopo il parto. Si tratta di una condizione complessa e multifattoriale, che coinvolge differenti aspetti della vita di una donna, dal settore biologico a quelli psicologici e sociali. Ora sembrerebbe che ci sia la possibilità di ricorrere ad un’arma in più: la Fda, infatti, ha approvato la prima pillola per la depressione post-partum, che sembrerebbe promettere bene. Si analizza la condizione nei suoi aspetti generali e si apre una parentesi circa questo nuovo farmaco.
La sindrome post-partum, detta anche depressione post-partum (DPP), è un disturbo che colpisce alcune donne in seguito al parto. Solitamente la sintomatologia si manifesta nelle prime settimane o nei primi mesi dalla nascita, anche se si può verificare in qualsiasi momento nei successi 12 mesi della fine della gravidanza. Tale condizione può essere scatenata da differenti fattori come:
Per trattare la sindrome post-partum è necessario ricorrere a una terapia psicologica che a volte può essere accompagnata all’assunzione di alcuni farmaci antidepressivi. È importante diagnosticare per tempo la condizione in quanto può influenzare la salute del bambino e la qualità dell’attaccamento madre-figlio.
La Food and Drugs Administration (Fda) americana ha approvato la prima pillola per la depressione post-partum. Il nome del farmaco è Zurzuvae, il primo farmaco orale a essere indicato per questo trattamento, e sembrerebbe funzionare meglio di molti antidepressivi presenti in commercio. Inoltre, è talmente efficace che va usato solo per due settimane.
Il farmaco è promette, in quanto i pazienti che lo hanno assunto, hanno mostrato miglioramenti superiori rispetto a quelli del gruppo placebo. Lo Zurzuvae è un neurosteroide, cioè un ormone che agisce a livello neurologico e rappresenta la versione sintetica di un metabolita del progesterone, che è responsabile degli effetti psichici del progesterone. Essendo che i livelli di progesterone ed estrogeni si abbassano dopo il parto, l’assunzione di questa pillola aiuterebbe a evitare la depressione post-partum.
La pillola è a base di ormoni e come afferma Emi Bondi, della Società italiana di psichiatria (Sip), ciò che si è ottenuto è un grande passo in avanti, in quanto erano arrivati anche nel 2019 alla conclusione che il farmaco dovesse avere degli ormoni, ma il problema era che, essendo somministrato per via endovena, presentasse un costo eccessivo.
Avere una pillola per la depressione post-partum, come ricorda Tiffany Farchione responsabile in psichiatria presso l’Fda, è un grande vantaggio in quanto circa mezzo milioni di donne americane soffre di tale sindrome. Ora non rimane che il farmaco venga valutato dall’Agenzia europea dei medicinali Ema e dovrà inoltre essere prodotta un’ulteriore documentazione scientifica al di là degli studi pubblicati.
Si spera e ci si augura che tale pillola possa rappresentare al più presto un ulteriore strumento per fronteggiare la depressione post-partum, in quanto è un’importante novità e tra gli aspetti innovativi ha una rapidità d’azione essenziale.