Il socio fondatore di IEuD (Istituto Europeo delle Dipendenze), Federico Seghi Recli, ha dato il via a un nuovo progetto per rafforzare la collaborazione interdisciplinare nel trattamento delle dipendenze. Uno degli strumenti è Linkedin, che diventa punto d’incontro per specialisti di varie discipline, permettendo loro di condividere conoscenze ed esperienze per raggiungere obiettivi clinici comuni, migliorando così l’efficacia del percorso terapeutico.
“Il nostro modello organizzativo a rete e la disponibilità di strumenti digitali proprietari consente a professionisti appartenenti a varie discipline di lavorare in modo coordinato e interdipendente verso obiettivi clinici condivisi e favorisce la relazione terapeuta – paziente. La disponibilità presso IEuD di servizi integrativi quali il ricovero, la TMS (Stimolazione Magnetica Transcranica) e il test della matrice cheratinica garantisce al team di cura tutti gli strumenti specialistici necessari ad assicurare al paziente continuità terapeutica e supporto qualificato lungo tutto il suo percorso di cura.”
Come si legge su Wall Street Italia, l’iniziativa di Federico Seghi Recli mira a migliorare il modo in cui le dipendenze vengono trattate in Italia. La statistica indica che meno del 10% delle persone affette da dipendenza da alcol riceve un trattamento adeguato; a questo proposito, il progetto di IEuD su Linkedin punta a colmare tale lacuna attraverso un lavoro di squadra integrato e l’uso di strumenti terapeutici avanzati.
Infatti, Federico Seghi Recli sottolinea il bisogno di unire forze e conoscenze per affrontare efficacemente le dipendenze, un approccio che viene potenziato grazie alla visibilità e al network professionale offerto da Linkedin. L’integrazione delle competenze è essenziale per facilitare l’accesso ai trattamenti e migliorare le probabilità di successo.
Attraverso la piattaforma Linkedin, IEuD espande la sua rete di professionisti e servizi, dando vita a un ecosistema collaborativo che risponde all’esigenza di trattamenti personalizzati e accessibili. Questo permette a IEuD di continuare la sua missione di cura delle dipendenze, sostenendo sia pazienti che professionisti nel loro percorso verso il recupero.
Infatti, come sottolinea Cristina Galassi, responsabile clinica dell’Equipe IEuD, “trattare da soli, nel proprio studio privato, un problema di dipendenza può essere estremamente difficile e frustrante. Le letture interpretative della dipendenza sono molteplici e risentono dei percorsi formativi, personali ed esperienziali dei diversi terapeuti. Trattare una dipendenza, anche con terapia farmacologica, richiede un impegno che tocca il terapeuta nel profondo, e che talvolta può oscillare tra un’interpretatività che, per quanto valida, non apporta magari nessun cambiamento nello stile, quantità, frequenza di assunzione e, dall’altro lato, vissuti di espulsività di fronte alle continue ricadute e fallimenti.”
L’approccio interdisciplinare di IEuD si conferma così come un metodo all’avanguardia per il trattamento delle dipendenze, integrando le competenze dei vari specialisti e fornendo un supporto continuo e personalizzato a chi decide di intraprendere il percorso di guarigione.
Fondato a Milano nel 2016, l’Istituto Europeo delle Dipendenze si è evoluto da un centro ambulatoriale specializzato a un network nazionale di cura delle dipendenze, presente ora in numerose città italiane. La sua crescita è stata guidata dalla necessità di rispondere alla crescente richiesta di interventi terapeutici specifici per le dipendenze, una richiesta che fino ad ora non ha trovato sufficiente risposta.
Lo IEuD offre un contesto altamente professionale e la massima riservatezza, rendendo il trattamento accessibile e integrato nel tessuto quotidiano della vita dei pazienti. Una squadra di specialisti in varie discipline della salute mentale è impegnata in un lavoro sinergico: psichiatri, psicoterapeuti, e terapisti della riabilitazione psichiatrica collaborano per decifrare la complessità di ogni caso e per costruire una relazione terapeutica efficace con i pazienti.
Il percorso di cura proposto dallo IEuD si adatta quindi alla persona nel suo insieme, considerando la singolarità dell’individuo, la natura della dipendenza o del comportamento e il contesto in cui la persona vive.