La fibrillazione atriale è una delle tipologie più comuni di aritmia cardiaca. Questo disturbo colpisce milioni di persone in tutto il mondo ogni anno. I ricercatori hanno recentemente sviluppato una nuova procedura come alternativa sicura, rapida ed efficace ai metodi chirurgici utilizzati per trattare tale condizione. Questa nuova tipologia di risoluzione risulta molto promettente ed apre a ottime possibilità future per la cura del disturbo.
In alcuni pazienti affetti da fibrillazione atriale, le camere superiori del cuore (atri) battono con ritmi irregolari; per tale ragione il sangue non scorre perfettamente nelle camere inferiori (ventricoli). La fibrillazione atriale può essere una patologia occasionale, temporanea o permanente.
È importante che l’aritmia persistente sia trattata perché: gli atri in queste condizioni sono inclini a sviluppare coaguli di sangue. Questi possono liberarsi e circolare nel flusso sanguigno, causando ad esempio patologie più gravi come l’ictus. Risulta pertanto fondamentale la diagnosi di tale disturbo.
Il trattamento può includere farmaci per rallentare o normalizzare il ritmo cardiaco e fluidificanti del sangue per ridurre la formazione di coaguli di sangue. La chirurgia, chiamata ablazione con catetere, è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale sintomatica che non ha risposto positivamente alla terapia farmacologica. Viene inserito un tubo lungo e flessibile nel vaso sanguigno del cuore attraverso una vena nella gamba, nel collo o sotto la clavicola. Il metodo tradizionale è noto come ablazione termica, in questa si applicano il calore o il freddo estremo ai tessuti che causano l’aritmia, ablando il tessuto e creando tessuto cicatriziale. Esiste inoltre, un trattamento di recente scoperta, che sfrutta la radiochirurgia.
Un nuovo studio internazionale ha utilizzato impulsi elettrici invece dell’ablazione del tessuto cardiaco. Si è scoperto che questa procedura è efficace quanto l’ablazione termica nel trattamento della fibrillazione atriale. Inoltre, è più veloce e c’è meno rischio di complicanze correlate. Chiamata ablazione a campo pulsato, la tecnica utilizza impulsi elettrici per creare piccoli fori nelle membrane delle cellule del muscolo cardiaco, causando la morte di queste. In precedenza si è utilizzato questo metodo per trattare il cancro prendendo di mira e uccidendo le cellule tumorali, ma solo di recente si è ritenuto adatto al trattamento delle aritmie.
Si è condotto lo studio in 41 siti in 9 paesi: Stati Uniti, Canada, Australia, Austria, Belgio, Francia, Giappone, Paesi Bassi e Spagna. I partecipanti presentavano fibrillazione atriale e non avevano risposto al trattamento farmacologico. La metà dei partecipanti ha presentato una fibrillazione atriale parossistica, in cui gli episodi di aritmia hanno una durata < 1 settimana dopo la conversione spontanea o tramite un intervento di cardioversione, la restante metà ha dimostrato una fibrillazione atriale persistente, in cui gli episodi durano almeno una settimana e non terminano da soli.
I ricercatori hanno dapprima trattato un partecipante ciascuno per acquisire esperienza con la tecnica di ablazione in campo pulsato, questo prima di eseguire ulteriori procedure sui restanti partecipanti. Dei pazienti selezionati:
Questi tassi sono coerenti con i risultati ottenuti con l’ablazione termica. Si è rilevata un’incidenza molto bassa di eventi avversi correlati alla procedura, circa 1 in ogni gruppo di partecipanti. Ciò è positivo a confronto con l’ablazione termica che può causare con più probabilità danni alle valvole cardiache e ai vasi. Inoltre, la procedura di ablazione in campo pulsato ha richiesto meno di un’ora, decisamente meno rispetto al metodo termico che in genere richiede due o più ore per essere completato. Tutti i partecipanti hanno riportato miglioramenti significativi nella qualità della vita.
Molti medici ritengono che l’ablazione in campo pulsato diventerà il metodo predominante in futuro. I ricercatori sono consapevoli dei limiti dello studio, in particolare è noto che non si è utilizzato alcun gruppo di controllo. Mentre sono necessari studi più ampi per confermare la sicurezza della procedura, i ricercatori sono fiduciosi che la sicurezza e il successo dell’ablazione in campo pulsato miglioreranno con l’avanzare della tecnologia.