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Fibrosi e metabolismo epatico: le cellule stellate regolano la salute del fegato e ne mantengono le dimensioni

Fegato umano (Depositphotos foto)

Fegato umano (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Le cellule stellate epatiche non sono solo responsabili della fibrosi, ma regolano anche il metabolismo e la rigenerazione del fegato.

Il fegato è un vero e proprio motore per il nostro organismo. Si occupa di metabolizzare zuccheri e proteine, eliminare le tossine e garantire il corretto funzionamento di tantissimi processi vitali. Ma per farlo, deve essere in grado di rigenerarsi rapidamente quando subisce danni. Questa capacità straordinaria dipende dall’equilibrio tra i vari tipi di cellule che lo compongono, ognuna con un compito ben preciso.

I protagonisti principali sono gli epatociti, cellule che regolano il metabolismo e la detossificazione. Poi ci sono gli endoteli sinusoidi, che facilitano il passaggio delle sostanze, i colangiociti, che trasportano la bile, e le cellule di Kupffer, che difendono il fegato dalle infezioni. Ma tra tutte queste, c’è un tipo di cellula di cui si è parlato poco, almeno fino a oggi: le cellule stellate epatiche.

Fino a qualche tempo fa, erano conosciute quasi esclusivamente per il loro ruolo nella fibrosi epatica, cioè la formazione di tessuto cicatriziale nel fegato danneggiato. In poche parole, si pensava che fossero più un problema che una risorsa. Ma il loro vero contributo alla salute del fegato è rimasto a lungo un mistero. Possibile che queste cellule servissero solo a innescare una malattia?

Ebbene, no. Un recente studio ha finalmente svelato che le cellule stellate non sono solo “colpevoli”, ma anche fondamentali per la regolazione del metabolismo epatico e la rigenerazione del fegato. Una scoperta che potrebbe cambiare il modo in cui vengono affrontate molte malattie epatiche.

Le cellule stellate sono indispensabili per il fegato

Un team di ricercatori del German Cancer Research Center (DKFZ), insieme alla Facoltà di Medicina di Mannheim e alla Columbia University di New York, ha scoperto che queste cellule giocano un ruolo cruciale nel mantenere il fegato in salute. Per capirne l’importanza, hanno condotto un esperimento decisamente interessante: hanno creato topi geneticamente modificati senza cellule stellate nel fegato. Il risultato? Il loro fegato ha smesso di funzionare correttamente.

Senza queste cellule, l’organo non era più in grado di eliminare le tossine e di ripararsi dopo un danno. Anche la struttura interna del fegato ne usciva completamente stravolta: gli epatociti, che normalmente si dispongono in un ordine preciso a seconda della loro funzione metabolica, apparivano disorganizzati e incapaci di lavorare come dovrebbero. Analizzando più a fondo, gli scienziati hanno identificato un elemento chiave in tutto questo processo: la proteina Rspondina 3 (RSPO3). Questa proteina, prodotta proprio dalle cellule stellate, è un regolatore essenziale della via di segnalazione WNT, che a sua volta è fondamentale per il corretto funzionamento delle cellule epatiche.

Cellule stellate epatiche (dkfz foto)
Cellule stellate epatiche (dkfz foto) – www.biomedicalcue.it

Una nuova speranza per il trattamento delle malattie del fegato

Quando i ricercatori hanno bloccato la produzione di RSPO3 nelle cellule stellate, gli effetti negativi erano praticamente gli stessi della loro eliminazione completa. Questo ha confermato che queste cellule non sono solo “spettatrici”, ma attori fondamentali nel mantenere il fegato in salute.

Ma c’è di più. Studiando pazienti con malattie epatiche legate all’alcol e a disturbi metabolici, è emerso che bassi livelli di RSPO3 sono associati a un decorso più grave della malattia. Questo suggerisce che le future terapie potrebbero non dover più puntare solo a bloccare la fibrosi, ma anche a proteggere e sostenere il ruolo benefico delle cellule stellate. Insomma, invece di considerarle un nemico da fermare, potremmo imparare a sfruttarne le potenzialità per sviluppare nuovi trattamenti. E chissà, forse questo cambierà per sempre il modo in cui curiamo le malattie del fegato.