Durante la sua apparizione televisiva su “Che tempo che fa”, il noto giornalista italiano Franco Di Mare ha condiviso una notizia personale: la diagnosi di mesotelioma, un tipo aggressivo di cancro, molto probabilmente causato dall’esposizione all’amianto durante le sue numerose coperture giornalistiche in zone di conflitto.
Di Mare ha raccontato di come, nel corso della sua carriera, ha frequentemente lavorato in ambienti contaminati da amianto, soprattutto nei Balcani, dove l’uso di proiettili all’uranio impoverito durante i conflitti ha reso l’aria pericolosa. Le particelle di amianto, invisibili ma letali, erano un rischio costante, e Di Mare sospetta di aver inalato quelle particelle letali già durante la sua prima missione a Sarajevo nel 1992, o forse nell’ultima nel 2000.
Franco Di Mare ha anche espresso frustrazione per la mancanza di supporto e riconoscimento da parte della Rai, l’ente di radiotelevisione per cui ha lavorato per decenni. Ha chiesto, senza successo, un elenco dei luoghi in cui è stato inviato, necessario per procedere con le azioni legali per il suo stato di salute. La sua delusione è palpabile, soprattutto verso quelle persone che considerava amiche e che ora si sono allontanate, evitandolo in un momento di bisogno.
Nonostante la gravità della sua condizione, Franco Di Mare ha scelto di concentrarsi sulle belle esperienze vissute piuttosto che sull’idea della morte. Le sue parole trasmettono un messaggio di vitalità e un invito a non dare mai per scontato il tempo che resta.