Ci siamo lasciati alle spalle la bella stagione estiva, calda, con le sue lunghe e soleggiate giornate, per dare il benvenuto all’inverno e, inevitabilmente, al freddo. Ma cosa fa il nostro corpo per proteggersi in questo periodo dell’anno? Tutti gli organismi viventi, quando fa freddo, sono sollecitati a resistere e contrastare le basse temperature grazie a dei meccanismi di vasodilatazione e vasocostrizione che vanno a garantire il mantenimento della temperatura corporea intorno ai 37°C, con una maggiore concentrazione del calore nelle parti vitali come cuore e cervello, irrorando meno flusso sanguigno a zone come mani e piedi che di conseguenza risultano più freddi. Inoltre, quando fa freddo il nostro organismo tende a creare sulla pelle un sottile strato di aria calda che, in presenza di vento, viene spazzato via, ed essendo il corpo costantemente impegnato a produrlo, sentiamo più freddo.
A prescindere da quello che mostra il termometro, ciascuno avverte il freddo (o anche il caldo) a modo suo e la responsabile di ciò, e quindi della regolazione della temperatura corporea, è una ghiandola situata alla base del cervello: l’ipotalamo.
L’ipotalamo è un’importante struttura dell’encefalo posizionata appena sotto il talamo con una serie di compiti di fondamentale importanza per l’organismo. Primo fra tutti, l’ipotalamo ha il compito di regolare l’omeostasi corporea, cioè la tendenza del corpo umano al raggiungimento di una condizione di stabilità e di equilibrio sia per la sfera biochimica e fisica sia per la sfera comportamentale. Questa ghiandola è anche coinvolta nella secrezione di neurormoni indispensabili per il funzionamento dell’ipofisi, la ghiandola che produce gli ormoni fondamentali alla vita e al benessere, come l’ormone della crescita. Per mantenere l’omeostasi corporea, l’ipotalamo deve:
In particolare, la ghiandola riesce a regolare la temperatura corporea sfruttando e raccogliendo tutte le informazioni provenienti dai termorecettori, recettori sensoriali che costituiscono le terminazioni periferiche dei nervi sensitivi mediante i quali gli stimoli termici raggiungono il sistema nervoso centrale. I termocettori sono presenti in diverse zone dell’organismo e, percependo le variazioni della temperatura sulla nostra pelle, misurano la temperatura dell’ambiente circostante, restituendo una sensazione di caldo o di freddo.
Sulla base di questi stimoli ricevuti, il cervello risponde facendo affluire più o meno sangue (e quindi più o meno calore) nelle zone che hanno maggiore necessità ad essere riscaldate (o raffreddate), regolando la vasodilatazione o vasocostrizione. Nelle persone freddolose, il meccanismo che raccoglie tali stimoli e che regola la distribuzione del sangue, funziona meno rispetto a chi soffre di meno il freddo? Chi soffre di più il freddo si dice abbia un’intolleranza o ipersensibilità al freddo.
Le cause possono essere varie e possono essere ricondotte a patologie o disturbi. Tra questi l’anemia, dove la mancanza di globuli rossi può portare, oltre a stanchezza e debolezza, anche a sentire sempre freddo. Una cattiva circolazione del sangue può far sentire sempre le mani e, in particolare, le dita particolarmente fredde (basta pensare alla malattia di Raynaud che è caratterizzata da un restringimento dei vasi sanguigni che fa apparire mani e/o piedi pallidi e sempre freddi rispetto al resto del corpo). Tra le cause possono esserci anche disturbi come disfunzioni della tiroide o malnutrizione, mancanza di sonno e stanchezza, o addirittura presenza di infezioni nel corpo che possono causare brividi che si alternano a sensazioni di calore (in questo caso la sensazione di freddo è dovuta al fatto che il corpo consuma molta energia per combattere l’infezione) e, infine, un malfunzionamento dell’ipotalamo.
Qualche volta però un’eccessiva sensibilità al freddo può essere causata anche semplicemente da una distribuzione irregolare nel sangue dei capillari o una distribuzione non omogenea dei termorecettori, con la conseguenza che vengono inviati al cervello messaggi non corretti. Non importa, dunque, quanto segni il termometro: ogni persona percepirà quella stessa temperatura a modo suo, con una sensazione maggiore di caldo oppure di freddo.