Gemelli senza vincolo di parentela: anche tu hai un sosia ma non lo sai | Ecco cosa avete in comune
Individui senza alcuna parentela possano avere un aspetto così simile? La scienza ha cercato di rispondere a questa domanda.
Incontrare qualcuno che ci somigli come una goccia d’acqua è un’idea che ha sempre stuzzicato l’immaginazione. Leggende e storie raccontano persone che, pur senza legami di sangue, sembrano essere gemelli separati alla nascita. Oggi scoprire un proprio “doppelgänger” è diventato molto più realistico, portando alla luce storie di somiglianze incredibili che ci lasciano spesso senza parole.
Ma come è possibile che individui senza alcuna parentela possano avere un aspetto così simile? La scienza ha cercato di rispondere a questa domanda. Genetica e statistica giocano un ruolo determinante, e il fenomeno dei “twin strangers” – estranei che sembrano gemelli – va ben oltre la coincidenza.
Negli ultimi anni, il fenomeno dei doppelgängers è stato ripreso da scienziati, fotografi e persino genetisti. Il progetto del fotografo canadese François Brunelle, “I’m not a look-alike!”, ha documentato coppie di sosia da tutto il mondo che mostrano somiglianze talmente incredibili da sembrare quasi irreali.
Inevitabile la riflessione sulla nostra unicità e identità. Ma, come dimostra la scienza, esistono limiti nelle combinazioni genetiche possibili per formare un volto umano ed è quasi naturale che ci siano persone che condividono tratti sorprendenti.
I risultati dello studio
Il genetista spagnolo Manel Esteller ha condotto uno studio su diverse coppie di sosia immortalate nel progetto di Brunelle, analizzando il loro DNA per scoprire somiglianze nascoste. I risultati sono stati sorprendenti: chi si somiglia molto condivide spesso varianti genetiche che determinano tratti come la struttura del viso o il colore degli occhi. Si tratta di dettagli influenzati da sequenze di DNA note come “siti polimorfici“, che possono variare nella popolazione.
L’analisi ha sfruttato algoritmi di riconoscimento facciale avanzati che hanno permesso di selezionare e analizzare i genomi di queste persone, dimostrando che le somiglianze non sono casuali, ma frutto di configurazioni genetiche che si ripetono. Ma ci sono altre somiglianze oltre a quelle fisiche?
Oltre l’aspetto: le differenze interiori
Somigliarsi nell’aspetto significa anche avere una personalità simile? La psicologa Nancy Segal ha studiato le personalità di questi “gemelli sconosciuti”, scoprendo che, nonostante l’aspetto quasi identico, le loro personalità variano. Sebbene, infatti, la genetica influenzi l’estetica, carattere e comportamenti sono plasmati da esperienze personali e influenze ambientali.
L’interesse per i doppelgängers non è solo teorico: le loro somiglianze possono avere applicazioni pratiche in campi come la medicina e la scienza forense, aprendo nuove strade per il riconoscimento genetico e la diagnosi di malattie rare. Tuttavia, queste ricerche sollevano anche importanti questioni etiche, invitandoci a riflettere sull’uso responsabile di tecnologie così potenti.