Trattamento della lesione spinale: il Giappone utilizza per primo le iPS
A livello mondiale, sono moltissimi gli individui che presentano lesioni a livello del midollo spinale provocate da incidenti o traumi di vario genere. Per questo motivo, i ricercatori stanno focalizzando la ricerca scientifica sull’utilizzo di cellule staminali. Grazie alle loro proprietà e potenzialità, le cellule staminali possono rappresentare una valida alternativa nel trattamento di questo tipo di lesioni.
Lesione spinale: come si può curare?
Il midollo spinale è una struttura fondamentale per l’uomo in quanto questo, con i suoi neuroni permette la trasmissione di informazioni tra il cervello e il resto del corpo. La sfida maggiore, nel tentativo di sviluppo di un approccio terapeutico, è quella di superare i danni collaterali a livello della lesione del midollo, spesso causati dalla presenza di infiammazioni e cellule tossiche. L’obiettivo primario dei ricercatori è, quindi, quello di ridurre il processo di flogosi (infiammazione) ed eliminare l’eventuale presenza di altre sostanze dannose.
Al momento, non esistono dei trattamenti efficaci per ristabilire la connessione persa. Ciò nonostante, i ricercatori stanno cercando di utilizzare le cellule staminali pluripotenti indotte (iPS), al fine di rimpiazzare i neuroni persi e le loro cellule di supporto, tentando di ottenere anche un minimo recupero funzionale della lesione.
L’utilizzo delle cellule staminali risulta più efficace per il trattamento della lesione spinale quando queste sono somministrate in un intervallo di tempo prossimo al danno. La cicatrizzazione della lesione andrebbe solo ad ostacolare l’efficacia del trattamento.
Studio della Keio University
Ricco di speranze è lo studio condotto alla Keio University a Tokyo dall’equipe del professore Hideyuki Okano. Il gruppo di ricerca ha infatti focalizzato il proprio lavoro sulla sicurezza nell’utilizzo di cellule staminali iPS nel trattamento di lesioni spinali.
Le cellule staminali pluripotenti indotte sono ottenute isolando delle cellule mature da una biopsia di tessuto, spesso prelevato dalla pelle. A partire da questa biopsia, le cellule isolate vengono riprogrammate ad uno stadio che emuli quello delle staminali embrionali.
Lo studio, avviato dopo il via libera del ministero della salute nel Febbraio 2019, ha visto il trattamento di quattro pazienti con staminali iPS. I pazienti sono stati sottoposti al trapianto di circa 2 milioni di staminali mediante una procedura chirurgica, effettuata nell’arco delle due quattro settimane dopo la lesione.
L’intervento, condotto in anestesia generale, ha previsto un’ incisione sulla membrana al di sopra del midollo spinale, a cui è seguito un trapianto di circa 20 microlitri di liquido, contente 2 milioni di staminali. Fino a quel momento le staminali iPS sono state usate clinicamente solo nel trattamento di patologie oculari, coronariche e neurologiche.
Questo è stato il primo trattamento a livello mondiale che ha impiegato le iPS per la cura delle lesioni spinali. Dopo tre settimane dal trattamento, i pazienti risultano in ottime condizioni. Nonostante ciò, lo studio prevederà una periodo di controllo post trattamento di circa un anno, al fine di garantire sicurezza delle cellule e sicurezza del processo di trapianto.
La speranza dei ricercatori coinvolti nello studio è quindi quella di ottenere un recupero funzionale e motorio della regione di midollo spinale interessata dalla lesione.