Ieri, il mondo del calcio italiano e l’intera Sardegna hanno vissuto momenti di profondo cordoglio. Gigi Riva, l’indimenticabile attaccante che ha definito un’epoca nel Cagliari e si è affermato come una delle leggende più luminose del calcio nazionale, ci ha purtroppo lasciato, chiudendo un capitolo glorioso della storia sportiva. La sua scomparsa, avvenuta all’età di 79 anni, segna la fine di un’era caratterizzata da incredibili successi e momenti indimenticabili che hanno lasciato un’impronta indelebile nel cuore dei tifosi e degli appassionati di questo sport.
Il suo decesso è avvenuto dopo un arresto cardiaco, seguito da un infarto che lo aveva colpito il giorno precedente. Gigi Riva, icona del calcio e presidente onorario del Cagliari, era stato recentemente ospitato nel reparto di Cardiologia a seguito di un infarto, accaduto il giorno prima. Questo imprevisto malore, che aveva colpito il leggendario giocatore il 21 gennaio, aveva reso necessario un intervento cardiaco presso l’ospedale Brotzu di Cagliari. Conosciuto per la sua natura riservata e schiva, Riva, che ha celebrato i suoi 79 anni lo scorso novembre, lascia un’eredità indimenticabile nel calcio italiano.
Luigi “Gigi” Riva è stato un punto di riferimento nel mondo del calcio, sia a livello di club che in Nazionale. Nato a Leggiuno il 7 novembre 1944, Riva ha legato la sua carriera principalmente al Cagliari, diventando un’icona per la squadra e per l’intera isola. Con il Cagliari, ha vinto uno storico scudetto nel 1970, il primo e unico nella storia della squadra, e ha segnato ben 155 reti in 289 partite di Serie A.
Gigi Riva era conosciuto come il “Rombo di Tuono” per la potenza dei suoi tiri, capaci di superare i 100 km/h. Il suo stile di gioco, caratterizzato da forza fisica, tecnica eccezionale e un innato senso del gol, lo ha reso uno degli attaccanti più temuti e rispettati.
In Nazionale, Riva ha lasciato un’impronta indelebile. Con 35 gol in 42 presenze, è stato il miglior marcatore nella storia della Nazionale italiana. Ha contribuito significativamente alla vittoria dell’Italia nell’Europeo del 1968 e ha giocato un ruolo cruciale nel raggiungimento della finale dei Mondiali del 1970 in Messico.
Nonostante la fama, Riva è sempre stato noto per la sua umiltà e riservatezza. Nei suoi ultimi anni, si era ritirato dalla vita pubblica, vivendo discretamente nel centro di Cagliari. La sua figura è rimasta comunque un punto di riferimento per la comunità sarda e per tutti gli appassionati di calcio.
La scomparsa di Riva ha scosso l’intera nazione. La decisione di allestire la camera ardente allo stadio di Cagliari e di tenere i funerali nella Basilica di Bonaria riflette l’immenso affetto e rispetto che la città e il paese nutrono per lui. Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha espresso il profondo dolore della comunità, annunciando un giorno di lutto cittadino in onore di Riva.
La carriera di Riva è stata segnata da successi straordinari e da alcune delusioni, dovute principalmente a infortuni gravi. Nonostante questi ostacoli, Riva ha lasciato un’eredità che perdura nel tempo: quella di un campione che ha trascinato la sua squadra e la sua nazione verso traguardi inimmaginabili, diventando un simbolo di eccellenza, di forza e di umiltà. La sua scomparsa non è solo la fine di un’era nel calcio italiano, ma anche il ricordo di un campione che continuerà a vivere nei cuori di tutti gli appassionati di questo sport. Addio, Gigi Riva, il Rombo di Tuono che ha fatto sognare la Sardegna e l’Italia intera.
L’infarto, comunemente noto come attacco cardiaco, è un evento che può essere tanto improvviso quanto devastante. Si verifica quando il flusso di sangue verso una parte del cuore viene bloccato, spesso a causa di un coagulo. Questo blocco impedisce l’apporto di ossigeno e nutrienti, causando la morte delle cellule cardiache. La gravità dell’infarto dipende dall’area colpita e dalla durata del blocco.
I sintomi dell’infarto includono dolore o oppressione al petto, difficoltà respiratoria, sudorazione, nausea, e in alcuni casi, dolore irradiato a braccia, collo, mandibola o schiena. È importante notare che i sintomi possono variare tra individui, con alcune persone, specialmente le donne, che presentano segni meno tipici.
Nell’evento di un infarto, ogni minuto che passa senza trattamento aumenta il rischio di danni permanenti al cuore o di morte. L’assistenza immediata è cruciale. Il trattamento precoce può salvare una vasta area del muscolo cardiaco e aumentare significativamente le possibilità di sopravvivenza.
Le opzioni di trattamento includono l’angioplastica, un procedimento minimamente invasivo che utilizza un palloncino per aprire le arterie ostruite. In alternativa, in casi più gravi, può essere necessario un bypass coronarico, un intervento chirurgico che crea un nuovo percorso per il flusso sanguigno al cuore.
Per prevenire l’infarto, è essenziale adottare uno stile di vita sano: una dieta equilibrata, attività fisica regolare, evitare il fumo e limitare l’alcol. Controllare la pressione sanguigna, il colesterolo e il diabete è altrettanto importante.
La sensibilizzazione e la conoscenza dei propri fattori di rischio e dei sintomi dell’infarto sono vitali. La prevenzione passa anche attraverso controlli medici regolari, specialmente per chi ha una storia familiare di malattie cardiache.
L’infarto è un evento critico che richiede interventi rapidi e mirati. La comprensione dei sintomi, la reazione tempestiva in caso di emergenza e l’adozione di uno stile di vita sano sono fondamentali per ridurre il rischio e salvare vite. Un approccio proattivo alla salute del cuore è il miglior alleato nella lotta contro l’infarto.