Dal 12 al 18 marzo si celebra la “Settimana mondiale del glaucoma”, patologia cronico-degenerativa che colpisce nel mondo milioni di persone. La prevenzione e la diagnosi precoce sono strumenti fondamentali per evitare di diagnosticarla quando ha già prodotto danni alla visione. Secondo il “World Report on Vision” 2020 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”, le persone affette da glaucoma in tutto il mondo sono circa 76,5 milioni. Si stima che entro il 2040 il numero passerà a 111,8 milioni a causa dell’invecchiamento della popolazione. In Italia si stima che circa un milione di persone siano affette da questa malattia, ma che metà di esse non lo sappia.
Il glaucoma, anche detto ‘ladro silente della vista’, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il nervo ottico e costituisce la causa più frequente di cecità irreversibile. La causa più frequente è l’aumento della pressione interna dell’occhio e in limitati casi la riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico. Danni al nervo ottico si manifestano con una perdita della visione laterale, superiore e inferiore, che può non essere percepito subito dal paziente ma progressivamente compromette anche la porzione centrale del campo visivo.
In questa fase terminale le possibilità terapeutiche sono ridotte ed è per questo che la prevenzione rimane l’unica vera arma contro il glaucoma. Infatti anche quando il glaucoma viene curato con successo, i problemi al campo visivo non si risolvono e permangono per il resto della vita dell’individuo.
La prevenzione consiste in visite oculistiche periodiche che consentono di diagnosticare la malattia, soprattutto per i soggetti a rischio. I soggetti a rischio sono gli adulti con età superiore ai 40 anni, i diabetici, pazienti con miopia elevata e ipertensione oculare. Inoltre il glaucoma presenta familiarità e si può manifestare in pazienti che assumono compresse o eseguono iniezioni a base di cortisonici per lunghi periodi per problemi di salute generale. In generale si consiglia di effettuare un controllo oculistico annuale a partire dai 45 anni.
Durante il controllo oculistico, oltre al semplice esame refrattivo per la prescrizione delle lenti, si controlla la pressione intraoculare attraverso il tonometro che permette di verificare le variazioni della pressione interna degli occhi.
In seguito ad anomalie, come ipertensione oculare o deficit nella visione, l’oculista potrebbe prescrivere esami aggiuntivi. Uno di questi è lo studio del campo visivo attraverso la perimetria computerizzata FDT che esamina la sensibilità delle cellule neuronali retiniche. Durante questo esame viene dato al paziente un telecomando da premere ogni volta che vede proiettata sullo schermo del macchinario una griglia sinusoidale.
Un altro esame fondamentale nella diagnosi è l’OCT (tomografia ottica a luce coerente) che consente di verificare lo spessore delle fibre nervose intorno al nervo ottico. La Tomografia ottica computerizzata è un esame che fornisce immagini ad alta risoluzione di scansioni a strati (dunque tomografiche) della cornea, della macula, e della papilla. Un basso numero di fibre nervose e un aumento della cosidetta escavazione papillare sono le evidenze più comuni del glaucoma.
In alcuni casi particolari si prescrivono ulteriori esami, come fluorangiografia ed ecografia oculare, per verificare la presenza di aree ischemiche periferiche in caso di glaucoma neovascolare. La fluorangiografia è un esame non invasivo che prevede l’utilizzo della fluoresceina, un mezzo di contrasto che evidenzia il flusso del sangue nella retina. Mentre l’ecografia oculare è un esame diagnostico che sfrutta le emissioni di ultrasuoni per studiare approfonditamente i tessuti molli che si trovano nella cavità orbitale (corpo vitreo, retina, cristallino, nervo ottico).
Si stanno studiando approcci per diagnosticare il glaucoma più velocemente che si basano sul monitoraggio continuo della pressione oculare. Un esempio è la lente a contatto intelligente prodotta da POSTECH caratterizzata da un sensore per la pressione intraoculare (IOP sensor).
Il glaucoma può essere trattato mediante un approccio farmacologico (collori) per la riduzione della pressione oculare. In molti pazienti, la terapia farmacologica non è sufficiente a ridurre la pressione intraoculare e a rallentare la progressione della malattia. Inoltre la terapia farmacologica è gravata da troppi effetti collaterali. In questi casi è necessarrio valutare l’opzione chirurgica o trattamenti con laser.
L’obiettivo della chirurgia del glaucoma è di oltrepassare le naturali vie di deflusso dell’umor acqueo per creare una via di scarico esterna nello spazio sottocongiuntivale, così da limitare la progressione del glaucoma. I due approcci chirurgici tradizionali consistono nella trabeculectomia e nell’impianto di valvole drenanti.
Sebbene questi due approcci sono efficaci e comunemente utilizzati, si ha un rischio non indifferente che il paziente possa sviluppare complicanze più pericolose per la vista o che necessiti di un secondo intervento.
I limiti della chirurgia tradizionale sono oltrepassati da nuovi approcci che sono al contempo sicuri ed efficaci. Nell’ultimo decennio sono stati sviluppati i MIGS (Minimally Invasive Glaucoma Surgery). Questi nuovi strumenti hanno portato notevoli vantaggi nel trattamento, un’efficacia soddisfacente nel ridurre il glaucoma e un rapido tempo di recupero per il paziente. L’approccio chirurgico prevede delle microincisioni che sono il meno traumatiche possibile e risparmiano la congiuntiva. Inoltre la sicurezza dell’intervento è elevata poiché c’è minor rischio di ipotono postoperatorio rispetto agli approcci chirurgici tradizionali.