6 Giugno– Siamo al primo giorno del giro di boa e la #NGC17 in questa giornata ha visitato ben tre aziende che trattano hardware e software: Highway1, Sysdig e Quid.
HIGHWAY1– Il mondo delle start up hardware è molto ostile. È un mondo dove si devono superare ostacoli non solo nella progettazione, ma anche nella produzione, distribuzione e vendita al dettaglio. La Highway1 nasce per fornire un ambiente collaborativo e pratico a queste nuove realtà, per aiutarle ad affrontare queste sfide e raggiungere i propri obiettivi.
Si potrebbe descrivere la Highway1 come un acceleratore, un incubatore per start up, ossia una realtà che accelera e rende sistematico il processo di nascita di nuove imprese fornendo servizi quali spazi fisici, servizi di supporto allo sviluppo del business, opportunità di integrazione e networking.
Nel complesso, la Highway1 ha accettato e promosso 79 aziende da 13 diversi paesi, con un guadagno di 120 milioni di $.
Dopo un breve tour, ci sono stati fatti vedere alcuni dei prodotti realizzati dalle aziende promosse dalla Highway1, tra cui la smart camera Peeple per sapere in ogni momento chi è passato davanti alla propria abitazione, l’anello della Ringly, un anello interattivo, connesso bluetooth col proprio smartphone, che avverte sulla presenza di notifiche ed, infine, un Head-Up Display(HUD), un display portatile della Navdy, che permette di visualizzare le notifiche più importanti, tra cui maps, messaggi, chiamate, mail e musica, direttamente di fronte a te.
In questo contesto, Luca Cerina, RA (Research Assistant) al NECSTLab del PoliMi, in un suo intervento ha spiegato il progetto che sta realizzando insieme ad alcuni studenti di Ingegneria Biomedica, Riccardo Cavadini, Giuseppe Franco,“guantino”, un dispositivo indossabile per rendere possibile la percezione dei colori alle persone cieche.
“Per noi il riconoscimento dei colori permette non solo di abbinare il vestiario, ma anche di distinguere bene l’ambiente che ci circonda; se dicessi, ad esempio, “sposta quella sedia rossa e bianca”, una persona cieca ha la percezione della forma, ma non del colore. Normalmente questi dispositivi prevedono delle cuffie per comunicare il colore dell’oggetto, ma noi abbiamo elaborato qualcosa di più semplice, che utilizzi la stimolazione aptica, ossia abbiamo un piccolo sensore di colore che invia i 3 canali RGB, collegati con tre dischetti vibranti che si azionano in corrispondenza all’intensità dei tre colori primari. La combinazione delle vibrazioni permette di sapere, più o meno, il colore.”
Usciti da Highway1, il NECST si dirige vero Sysdig passando dal mondo dell’hardware a quello del software; un’azienda concentrata sull’effettiva potenza dell’open source che possa fornire rapidi e consistenti progressi nella tecnologia delle infrastrutture.
Il cloud si sta sempre più spostando da ambienti basati su macchine virtuali a servizi basati su container. Invece di virtualizzare l’intera macchina fisica, viene virtualizzato solo lo spazio di lavoro dell’utente, l’ambiente di esecuzione delle applicazioni; per tal motivo, i container sono molto più leggeri rispetto alle VM, richiedono poche risorse computazionali e possono essere avviati in pochi istanti, rendendoli così particolarmente adatti quando i servizi che devono erogare sono richiesti on-demand.
Sysdig, fondata da Loris Degioanni- italiano, trasferitosi negli Stati Uniti dopo gli studi conseguiti in Italia e con alle spalle un’esperienza di successo legata al suo lavoro di dottorato e alla sua acquisizione da parte di Riverbed e creatore di wireshark- si occupa di monitorare container in un sistema distribuito. Sysdig non solo consente di risolvere eventuali problemi, ma include anche metriche di monitoraggio di base per CPU, rete, memoria e I/O.
In questa sede, due degli studenti del NECST, Rolando Brondolin, dottorando in System Architecture e Marcello Pogliani, dottorando in System Security, hanno presentato i propri lavori, rispettivamente “Self-adaptive container monitoring with performance-aware Load-Shedding policies” e “System Security @ NECSTLab and Breaking the Laws of Robotics: Attacking Industrial Robots”.
L’ultima tappa della giornata è stata Quid, una società di software e servizi privati, specializzata nell’analisi dei dati basati su testi. Ad aspettarci troviamo Vincenzo Ampolo, alunno di ingegneria informatica del Politecnico di Milano ed ex studente dello stesso NECSTLab. Il software dietro Quid permette di analizzare milioni di documenti (come blog o articoli) e offrire l’analisi del contenuto organizzandolo in modo visivo. Tra la clientela possiamo trovare società di tecnologie e team di ricerca, che utilizzano il software per l’analisi dei trend di mercato e per rendere l’intelligenza artificiale più competitiva. Col tempo, il bacino degli utenti si è espanso, permettendo a Quid di servire grandi aziende in ambiti diversi, come quello sanitario, consulenza, finanziario, industriale, marketing e pubblicità, fino alle organizzazioni governative.
In questo contesto, Emanuele Del Sozzo , Marco Bacis e Luca Stornaiuolo hanno tenuto i propri talk, già descritti nei precedenti articoli, ossia (rispettivamente) “CNNECST: an FPGA-based approach for the hardware acceleration of Convolutional Neural Networks” , “CNN Dataflow Implementation on FPGAs” e “Exploit FPGA-based Systems from Data Science High Level Languages”.