Innovazione

Hydrafil™: un idrogel per ricreare i dischi intervertebrali

Il mal di schiena è un disturbo diffuso che colpisce di frequente il 70% della popolazione. Chi non ha mai lamentato dolore alla schiena almeno una volta nella vita? Un idrogel potrebbe rappresentare la soluzione. Le cause della lombalgia possono essere svariate anche se, tra queste, può rientrare la discopatia. Ecco che assume un ruolo chiave Hydrafil™, brevettato da ReGelTec, la casa madre di produzione e più ampia società di dispositivi medici costituita dalle menti di alcuni ingegneri chimici con vasta esperienza nel campo dei polimeri.

Lombalgia e discopatia: una stretta correlazione

La lombalgia cronica (con cui si intende dolore alla schiena per un periodo di almeno 3-6 mesi) è spesso causata da una discopatia, ovvero la disidratazione e perdita di spessore del disco intervertebrale posto tra le vertebre della colonna vertebrale. Il disco intervertebrale è costituito da tessuto fibrocartilagineo: un nucleo polposo di cartilagine ialina circondato da anelli fibrosi di collagene.

Disco intervertebrale (ingrandimento). Credits: My Personal Trainer

La normale funzione del disco è di ammortizzare idraulicamente e permettere i movimenti di flessione ed estensione della colonna. Quando il disco va incontro a degenerazione, diminuisce progressivamente il suo spessore e ciò può portare a discopatia degenerativa con conseguente mal di schiena, ovvero lombalgia di cui già accennato.

Degenerazione del disco intervertebrale. Credits: Emanuele Sbacchi

In genere, la discopatia interessa uno o più dischi localizzati tra la quarta e la quinta vertebra lombare e la prima vertebra sacrale.

La diminuzione dello spessore del disco intervertebrale può essere causata da un’attività sportiva intensa che sollecita costantemente la colonna vertebrale, dall’avanzare dell’età oppure da una postura scorretta e da uno stile di vita sedentario che richiede di rimanere seduti per molte ore.

Al giorno d’oggi, le terapie a cui si ricorre per curare la discopatia sono conservative: si mira a somministrare antinfiammatori e analgesici coadiuvando la terapia farmacologica alla riabilitazione e alla fisioterapia, per rafforzare le strutture muscolari adiacenti alla colonna. L’intervento chirurgico è un’opzione presa in considerazione solo nel caso in cui la terapia primaria risulti inefficace.

Un idrogel iniettabile per dare tono ai dischi

Il nuovo approccio terapeutico è rappresentato da Hydrafil: un idrogel iniettabile direttamente nel nucleo del disco della colonna vertebrale per ricreare l’ammortizzazione e alleviare il dolore causato dalla discopatia.

Il gel polimerico viene scaldato per fare in modo che diventi liquido e poi iniettato con un ago calibro 17 nei dischi di interesse. Alla temperatura corporea, l’idrogel liquido appena iniettato (particolarmente interessante per la facilità con cui cambia di stato), grazie al cambiamento termico, si raffredda e si trasforma in un gel solido ad alto contenuto d’acqua.

Gli idrogel sono particolarmente indicati in ambito biomedico in quanto sono considerati biomateriali biocompatibili. Questa nuova terapia è da considerarsi innovativa e promettente in quanto mira a risolvere il dolore agendo direttamente sulla causa che lo provoca.

Applicazione diretta dell’idrogel sui dischi della colonna vertebrale
Credits: Thibodeau Media Group

Studio clinico e risultati

Un trial clinico ha coinvolto 20 pazienti di età compresa tra 22 e 69 anni, tutti affetti da discopatia degenerativa che causava loro lombalgia. Le procedure percutanee per l’iniezione dell’idrogel si sono svolte senza intoppi e i pazienti erano in anestesia locale. I pazienti deambulavano già dopo qualche ora dall’operazione e sono stati trattati solo con antidolorifici comuni in fase post-operatoria.

Tutti i partecipanti hanno notato notevoli miglioramenti: su una scala da 0 a 10 il dolore è sceso da 7,1 a 2. La difficoltà nello svolgere attività quotidiane è scesa invece da 48 a 6. Inoltre, questa terapia poco invasiva ha ricevuto l’ok per il test anche dalla FDA nel 2020.

“È emozionante vedere il potenziale di questa tecnologia riconosciuto dalla FDA, insieme al successo clinico del nostro studio di fattibilità precoce” afferma il dottor Anthony Lowman, co-fondatore e CTO di ReGelTec.

Published by
Anna Guazzo