Ictus, puoi sapere da questo indizio se una persona è a rischio | Glielo leggi letteralmente in faccia

Segnali di un ictus (Pixabay foto) - www.biomedicalcue.it
Un particolare segnale nascosto qui potrebbe rivelare il rischio di ictus: ecco cosa devi assolutamente osservare.
Parliamoci chiaro: l’ictus è una di quelle cose che spaventa un po’ tutti. Quando si sente parlare di questa patologia, l’associazione più immediata è con qualcosa di improvviso e spesso devastante. Ecco perché trovare modi per prevenire e riconoscere i segnali che possono precederlo è diventato un obiettivo prioritario per la ricerca medica.
Se ci pensi, conosciamo già i grandi “classici” che aumentano il rischio: la pressione alta, il diabete, il colesterolo alle stelle e magari anche una vita troppo sedentaria. Ma il punto è che non sempre basta sapere queste cose. A volte, servono indizi più nascosti, quelli che spesso passano inosservati ma che potrebbero fare una differenza enorme.
Negli ultimi anni, gli esperti hanno cominciato a concentrarsi su metodi meno invasivi per individuare chi è più a rischio. L’idea è semplice: trovare segnali precoci e facilmente osservabili per intervenire prima che sia troppo tardi. È una sorta di caccia agli “indizi nascosti”, quelli che non ti aspetteresti mai di vedere, ma che raccontano molto sulla salute di una persona.
E, sorpresa: pare che uno di questi indizi potrebbe essere facilmente alla nostra portata. Sì, perché questa parte del corpo, a cui spesso non diamo troppa attenzione, può invece fornire indicazioni utilissime sullo stato di salute del cervello.
Una finestra sulla salute
Forse non ci avevi mai pensato, ma questi organi e il cervello sono strettamente collegati. Una loro componente in particolare condivide lo stesso sistema vascolare del cervello. Questo significa che eventuali problemi ai vasi sanguigni potrebbero essere un campanello d’allarme per qualcosa che non va anche a livello cerebrale.
Proprio per questo, negli ultimi tempi, la comunità scientifica ha iniziato a studiare con attenzione i cambiamenti che si verificano nei vasi di quest’organo. Alcuni di questi possono segnalare un rischio concreto di ictus, anche quando non ci sono ancora altri sintomi evidenti.

Piccoli cambiamenti che possono fare la differenza
Uno studio recente pubblicato su Heart ha messo in luce quanto gli occhi possano essere utili per capire se una persona è a rischio. I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 68.000 individui, studiando i vasi sanguigni della retina. Dopo anni di lavoro, hanno individuato 29 parametri che possono indicare un rischio aumentato di ictus.
Tra questi parametri, i più significativi includono restringimenti o dilatazioni anomale dei vasi retinici, che possono aumentare il rischio di ictus del 10-14%. Anche la tortuosità dei vasi, cioè quanto sono “contorti”, può indicare un rischio maggiore, fino al 16%. Si tratta di dettagli minuscoli, visibili solo con strumenti avanzati, ma che possono fare una differenza enorme nella prevenzione.