“Come riparare un organo che si rompe?”
E’ questa la domanda a cui si cerca una risposta.
I ricercatori dell’Università della California di San Diego hanno trovato un sistema per riparare un cuore danneggiato da un attacco, sostituire le cellule cardiache morte, aiutare la formazione di nuovi tessuti e vasi sanguigni non più funzionanti.
Si tratta di un idrogel che permette al cuore di tornare in forma, quasi come se fosse nuovo.
Come si ottiene questo idrogel?
E’ un biomateriale che utilizza il tessuto cardiaco del maiale mediante un processo alquanto laborioso. Per una maggiore efficacia e compatibilità con l organismo umano bisogna eliminare le cellule «per evitare problemi di rigetto nel ricevente», lavorare il prodotto con detergenti, raffreddarlo, essiccarlo e infine sminuzzarlo per ottenere una polvere da cui, attraverso opportuni trattamenti, si ottiene il gel.
Il gel può essere inserito nel cuore attraverso un intervento relativamente poco invasivo, che non richiede l’anestesia totale: esso viene rilasciato attraverso un catetere inserito a partire dalla zona femorale. Il catetere ha un ago alla sua estremità che permette l’iniezione del materiale nella regione danneggiata.
La domanda che i ricercatori si pongono è: “ Ma come fa un materiale fluido a rimanere fermo nel sito danneggiato?”
Con la temperatura del corpo questo fluido si assembla di nuovo in una struttura di sostegno tridimensionale, una sorta di gel semi solido e poroso che incoraggia le cellule a moltiplicarsi, rimanendo nella regione interessata, almeno fino a quando non verrà degradato dalle nuove cellule, dai tessuti e dai vasi sanguigni che appunto vanno a ripopolare la zona di cuore ormai morta.
Le sperimentazioni condotte finora hanno dimostrato che il cuore che ha ricevuto l’idrogel iniettabile si muove quasi come un cuore nuovo, senza danno.
I risultati ottenuti sono soddisfacenti: c’è più muscolo cardiaco e meno tessuto cicatriziale quando si inietta questo idrogel, con progressivo miglioramento dell’attività cardiaca e della capacità di cuore di contrarsi, quindi di battere correttamente e svolgere la sua funzione.
Cosa ci si aspetta in futuro?
Questo biomateriale è già commercializzato.
I ricercatori e gli studiosi auspicano di riuscire ad evitare i danni, l’insufficienza e l’aneurisma derivanti da un attacco cardiaco.
Per saperne di più, visita il sito
http://ucsdnews.ucsd.edu/pressrelease/new_injectable_hydrogel_encourages_regeneration_and_improves_functionalityFonte: http://www.corriere.it