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Il focolaio di dengue si allarga: primi casi anche in Toscana

Zanzara

Zanzara (Pixabay FOTO) - www.biomedicalcue.it

Allarme dengue in Italia: segnalati focolai in Toscana. Com’è la situazione e le procedure da seguire per evitare il contagio.

Il virus della Dengue, tradizionalmente associato a paesi tropicali, sta diventando un problema crescente anche in Italia. Negli ultimi mesi, il nostro Paese ha assistito a un significativo aumento dei casi, con focolai localizzati principalmente nelle Marche e, più recentemente, in Toscana. L’allarme cresce, soprattutto a seguito del maxi focolaio di Fano, nella provincia di Pesaro-Urbino, che ha registrato oltre 100 casi confermati di Dengue. Questa situazione ha fatto scattare una serie di misure preventive, ma gli esperti avvertono che l’approccio adottato finora potrebbe non essere sufficiente.

Il focolaio di Fano: un epicentro di preoccupazione

A Fano, cittadina nelle Marche, si è sviluppato uno dei più grandi focolai di Dengue registrati in Italia. Al momento, sono stati confermati oltre 100 casi, con ulteriori casi sospetti in fase di verifica. La Dengue, trasmessa dalla zanzara tigre (Aedes albopictus), è una malattia infettiva che può causare febbre alta, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee e, nei casi più gravi, può portare a complicazioni emorragiche.

La Regione Marche ha adottato una serie di misure per arginare la diffusione del virus. Tra queste, la distribuzione di kit anti-zanzara nelle farmacie comunali, contenenti larvicidi, spray repellenti e pennette disinfettanti a prezzo calmierato. Inoltre, il Comune di Fano ha avviato un’intensa campagna di disinfestazione, con particolare attenzione alla rimozione delle larve. Trappole per zanzare sono state posizionate in diverse aree della città per monitorare la popolazione di questi insetti e individuare eventuali zanzare infette.

Parallelamente, è stata lanciata una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione sulle pratiche utili a ridurre la presenza delle zanzare, come l’eliminazione di acqua stagnante in vasi e ciotole per animali, l’utilizzo di zanzariere e indumenti protettivi, e l’uso di repellenti.

La diffusione in Toscana

Il focolaio di Fano ha avuto ripercussioni anche oltre i confini regionali. In Toscana, tre membri di una famiglia di Sesto Fiorentino sono risultati positivi al virus. Secondo le autorità sanitarie, due di loro avevano soggiornato a Fano, confermando la connessione tra i due focolai. Questo episodio ha sollevato ulteriori preoccupazioni sulla possibilità che altri casi, attualmente asintomatici o lievi, possano passare inosservati, permettendo al virus di diffondersi ulteriormente.

zanzara tigre sulla pelle
Zanzara tigre (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Le preoccupazioni degli esperti

Diversi esperti hanno espresso la loro preoccupazione per la gestione dell’emergenza Dengue in Italia. Massimo Ciccozzi, epidemiologo presso il Campus Biomedico di Roma, ha criticato la scarsa prevenzione e informazione riguardo alla Dengue. “Il Covid non ci ha insegnato nulla in termini di prevenzione. Ora ci troviamo a dover rincorrere la Dengue in mezza Italia“, ha dichiarato Ciccozzi. Secondo l’epidemiologo, uno dei principali problemi è la difficoltà nel rilevare i casi, poiché oltre il 50% dei contagiati è asintomatico o presenta sintomi molto lievi. “Se non si intensificano le disinfestazioni e non si avverte la popolazione sull’uso di repellenti e sulla necessità di evitare ristagni d’acqua, sarà difficile contenere i focolai” ha aggiunto.

Anche l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha sottolineato l’urgenza di agire con maggiore decisione. “La Dengue non è più solo un problema locale. Ormai i casi sono anche in Toscana, e potrebbero diffondersi ulteriormente se non si interviene subito con misure adeguate” ha affermato Bassetti. Tra le soluzioni proposte, l’infettivologo suggerisce l’implementazione di uno screening di massa nelle aree colpite, per individuare eventuali portatori del virus, anche asintomatici, e prevenire ulteriori contagi.

L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha espresso preoccupazione per la vastità del focolaio marchigiano, affermando che probabilmente ci sono già altri focolai locali non ancora identificati. “È urgentissimo rafforzare le misure anti-zanzare“, ha dichiarato Lopalco, ribadendo la necessità di prevenire la diffusione del virus tramite un approccio coordinato a livello nazionale.

Prevenzione e vaccinazione

Fortunatamente, c’è una speranza sul fronte della prevenzione. L’Istituto Spallanzani di Roma è tra i primi centri in Italia ad aver ricevuto dosi di vaccino contro la Dengue, il che rappresenta un passo importante per proteggere le persone a rischio. Tuttavia, la vaccinazione non è ancora disponibile su larga scala e la lotta contro il virus si concentra principalmente sulla riduzione della popolazione di zanzare e sulla sensibilizzazione della popolazione.