Il grasso nascosto nei muscoli aumenta il rischio cardiaco, indipendentemente dal BMI
![Muscoli e grasso addominale](https://www.biomedicalcue.it/wp-content/uploads/2025/02/Grasso-nei-muscoli_-Canva_Depositphotos-biomedicalcue.it_-1024x576.jpg)
Grasso nei muscoli (Canva/Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Scopri in che modo il grasso muscolare influisce sulla salute cardiaca. Nei casi più gravi le conseguenze non lasciano scampo
Una ricerca condotta dal Cardiac Stress Laboratory del Brigham and Women’s Hospital ha acceso l’attenzione su quanto la presenza di grasso nascosto all’interno dei muscoli possa essere correlato ad un sensibilmente elevato rischio di morte prematura o d’insorgenza di malattie cardiache.
E il pericolo viene corso indipendentemente dall’indice di massa corporea di ciascun soggetto, in merito al quale viene messa in dubbio l’adeguatezza e l’attendibilità dello stato di salute cardiaca del paziente.
Ad esporre i risultati ricavati è stata la coatrice dello studio Viviany Taqueti, affermando come l’elemento fondamentale atto a garantire un aiuto nell’individuazione del rischio di sviluppare patologie cardiache sia rappresentato dal livello di grasso intermuscolare, relegando ad un ruolo marginale i dati forniti dall’IMC.
Nella valutazione del parametro sono stati evidenziati dei limiti complessivi, inerenti alla possibilità effettiva di valutare il rischio d’insorgenza di malattie, basandosi sull’approfondimento di tale fattore.
In merito alla correlazione, perdurano ancora dubbi
Se l’obesità rappresenta una concreta minaccia a livello globale, le informazioni sulle quali concentrarsi per arginarla non dovrebbero far riferimento all’indice di massa corporea, in quanto definito imperfetto per la garanzia di risultati riguardanti la prognosi cardiovascolare. Al contrario, la presenza di grasso intermuscolare si è rivelato essere un indicatore maggiormente affidabile. Partiamo dal presupposto che il grasso si trova nella maggior parte dei muscoli che compongono il nostro corpo, ma il modo in cui lo stesso incide sull’organismo varia in base alla quantità che ciascun individuo presenta, generalmente soggetta ad un aumento con l’avanzare dell’età. Sebbene gli effetti scaturiti dalla presenza di grasso intermuscolare sulla salute non siano stati del tutto chiariti, è stata ipotizzata un’associazione diretta con patologie quali il diabete di tipo 2.
Nel corso di studi svolti nel corso degli anni, era stato sottolineato come l’aumento della quantità di grasso nei muscoli contribuisse ad accrescere la resistenza all’insulina, incidendo direttamente sul metabolismo, comportando nel soggetto anche disagi nella mobilità. Gli autori dello studio sono andati alla ricerca proprio di un collegamento che mettesse in relazione la CMD (vale a dire la disfunzione microvascolare coronarica) e il tono di grasso muscolare. Per raggiungere tale obiettivo, come spiegato dalla stessa coautrice Taqueti, è stato necessario focalizzarsi sui muscoli specifici e su differenti quantità di grasso, in modo da individuare tutti i rischi del caso.
![Patologie cardiache](https://www.biomedicalcue.it/wp-content/uploads/2025/02/Correlazione-con-le-patologie-cardiache-Freepik-biomedicalcue.it_.jpg)
Come si è articolato lo studio? Quali risultati sono emersi?
Lo svolgimento dello studio si è articolato mediante il coinvolgimento di 669 pazienti, che presentavano sintomi quali respiro affannante e mancante o dolore al petto, pur non essendo affetti da segnali che potessero ricondurre ad una malattia coronarica ostruttiva. Per quanto riguarda il range di popolazione, è bene specificare che l’età media di riferimento era pari a 63 anni, con il 70% dei soggetti di sesso femminile. L’esame ha avuto luogo tramite l’utilizzo di TAC al cuore di ciascun soggetto coinvolto, oltre che per individuare maggiori informazioni riguardanti l’equilibrio tra i muscoli e il grasso presenti all’interno del loro corpo.
Successivamente al completamento dell’esame, i pazienti sono stati opportunamente seguiti dagli specialisti per un periodo di sei anni, durante i quali sono stati registrati eventuali ricoveri ospedalieri, ricadute o addirittura decessi. Al termine anche di questa fase dello studio, è stato possibile attestare come i soggetti che presentavano quantità elevate di grasso nei muscoli, risultassero essere maggiormente inclini a sviluppare problemi cardiaci e coronarici, con associato rischio di ricoveri e morte prematura.