Medicina

Il laser da un milione e mezzo di euro

Che la ricerca in Italia sia in difficoltà ormai è cosa nota. Altrettanto noto, però, è che il nostro Paese produce una grande quantità di ricercatori che escono dall’ordinario e riescono a raggiungere dei risultati davvero impressionanti. Agli inizi di Agosto l’European Research Council ha deciso di assegnare il premio Starting Grants ad una giovane ricercatrice, di appena 32 anni, già professore associato al Politecnico di Milano, Paola Saccomandi ed al suo Laser Optimal.

Il progetto che ha portato la Saccomandi a vincere questo ambito premio è lo sviluppo di una tecnica micro invasiva contro i tumori del pancreas. La ricercatrice, fin dal tempo della sua tesi di laurea presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha mostrato uno spiccato interesse per quella che va sotto il nome di ablazione chirurgica, la stessa tecnica che oggi si sta cercando di migliorare. Questa consiste di trasportare, attraverso un endoscopio, un laser in prossimità della massa tumorale in modo da bruciarla in loco e senza danneggiare i tessuti circostanti.

Il premio dell’European Research Council

Il concorso Starting Grants dell’European Research Council è un concorso rivolto a giovani ricercatori che abbiano conseguito il Ph.D (dottorato di ricerca) da non più di 7 anni. L’ammontare del premio per il vincitore del concorso è di un milione e mezzo di euro, da suddividere poi tra gli enti partecipanti alla ricerca.

Nel caso della prof. Saccomandi la divisione della vincita la si può trovare a questo link.

Il tumore al pancreas in numeri

Secondo le stime del Registro Italiano Tumori del 2012, come riportato dal sito dell’Associazione Italiana di Ricerca contro il Cancro (AIRC) sono 10’000 ogni anno i nuovi casi di tumore al pancreas. La difficoltà nell’eseguire una diagnosi abbastanza precoce e la forte tendenza di questo tipo di cancro a dare metastasi ne rendono molto difficile il trattamento.

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In quei rari pazienti in cui si riesce a fare diagnosi quando il tumore è ancora localizzato all’interno dell’organo, si può ricorrere alla chirurgia. Un’operazione difficile e pericolosa con un tasso di mortalità che può arrivare fino al 10%. I rapporti anatomici che il pancreas contrae con gli organi circostanti e la sua posizione difficile da aggredire rendono ben ragione di tanta difficoltà d’intervento.

Per tali ragioni si stanno cercando alternative più sicure ed efficaci per il trattamento di questo tipo di tumori ed una è proprio quella studiata dalla Prof. Saccomandi.

Il funzionamento di Laser Optimal

La tecnologia alla base del progetto vede l’impiego di uno strumento capace di penetrare nel tessuto in cui è presente la massa tumorale e rimuoverla. L’operazione è svolta attraverso l’inserimento di una particolare sonda che presenta all’estremità un ago. Quando viene raggiunto il sito tumorale è possibile far fuoriuscire dalla punta una fibra capace di emettere impulsi laser a diversa energia (circa 1000 J). Il tutto è guidato da un dispositivo nelle mani del chirurgo, coadiuvato da un costante monitoraggio ecografico per controllare il corretto posizionamento della sonda.

L’applicazione dalla luce laser direttamente in situ dura pochi minuti. L’energia sprigionata infatti è più che sufficiente per danneggiare le cellule cancerogene inducendo così la successiva necrosi della massa. Dopo pochi giorni è stato possibile infatti osservare, attraverso tomografia computerizzata, il passaggio a stato di necrosi della massa.

Le cellule morenti possono quindi essere facilmente rimosse dal sistema immunitario e l’intero tumore diventa più facilmente aggredibile e debellabile.

Il futuro del progetto

L’approccio innovativo per il trattamento del tumore al pancreas, può rivelarsi una valida terapia per il futuro. La possibilità di raggiungere diverse regioni dell’organo con una chirurgia molto poco invasiva rendono questo studio una prova della ricerca che funziona e della continua lotta contro le malattie incurabili.

Ad oggi sono state svolte solo alcune prove in vivo ma i risultati sono promettenti. Grazie all’azione combinata di chemioterapici e di Laser Optimal il tumore al pancreas potrebbe in futuro fare un po’ meno paura.

 

Articolo a cura di Antonio Innocenzi e Marco Franzon

Fonte: Gastrointestinal Endoscopy

 

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Redazione