Dall’India una nuova pericolosa malattia si sta diffondendo rapidamente. Cosa bisogna sapere sul Napah Virus.
Il virus Nipah è tornato alla ribalta in India con nuovi casi registrati nella regione del Kerala, nel sud del Paese. Le autorità locali hanno preso provvedimenti immediati, chiudendo scuole e università e imponendo l’uso delle mascherine in alcune aree. Ma cosa sappiamo realmente di questo virus zoonotico che, secondo gli esperti, potrebbe potenzialmente causare una nuova pandemia? In questo articolo esamineremo l’origine del virus, la situazione attuale in India e i rischi globali che comporta.
Il virus Nipah (NiV) è un patogeno zoonotico appartenente alla famiglia dei Paramyxoviridae, più precisamente al genere Henipavirus. I principali serbatoi di questo virus sono i pipistrelli della frutta, in particolare del genere Pteropus, noti anche come volpi volanti. Questi pipistrelli sono ampiamente distribuiti nelle regioni costiere e nelle isole dell’Oceano Indiano, nel sud-est asiatico e in Oceania.
La trasmissione all’uomo può avvenire tramite contatto diretto con animali infetti, come maiali o pipistrelli, o tramite consumo di alimenti contaminati da saliva, urina o feci di animali infetti. Sono stati riportati anche casi di trasmissione da uomo a uomo, principalmente attraverso contatti stretti con una persona infetta. Sebbene questa forma di trasmissione sia meno comune, la sua possibilità aumenta il rischio di epidemie localizzate.
Il virus Nipah è tornato a manifestarsi in India, in particolare nello stato del Kerala, dove sono stati confermati nuovi casi. Uno studente di 24 anni è morto a causa dell’infezione, e un altro decesso, quello di un 14enne, era già stato registrato a giugno. In risposta, circa 200 persone sono state poste in quarantena, e le autorità locali hanno chiuso diverse scuole e università, oltre a raccomandare l’uso delle mascherine in luoghi pubblici e scolastici. Questa misura è stata adottata nel tentativo di limitare la diffusione del virus, soprattutto tra i giovani e nelle aree più colpite.
Il Kerala è già stato colpito da focolai di Nipah in passato, con episodi particolarmente gravi che hanno sollevato preoccupazioni a livello nazionale e internazionale. Le autorità sanitarie indiane, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), monitorano da vicino la situazione per prevenire un’ulteriore diffusione del virus.
Il virus Nipah è considerato una minaccia potenziale per nuove pandemie a causa della sua capacità di trasmissione e dell’elevata mortalità che può causare. Le epidemie passate in India, Bangladesh, Malesia e Singapore hanno mostrato tassi di mortalità che variano dal 40% al 100%, a seconda delle risorse locali per la diagnosi precoce e la gestione clinica.
Rebecca Dutch, direttrice del Dipartimento di biochimica molecolare e cellulare dell’Università del Kentucky, ha dichiarato che è molto probabile che ci saranno ulteriori epidemie di Nipah in futuro. Uno dei motivi principali di preoccupazione è che, come altri virus della stessa famiglia (ad esempio, il morbillo), potrebbe emergere una variante con una maggiore trasmissibilità tra gli esseri umani, aumentando così il rischio di una diffusione globale.
Le infezioni da virus Nipah possono variare notevolmente da persona a persona. Alcuni individui possono rimanere asintomatici, mentre altri possono sviluppare gravi sintomi che includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea e vomito. In casi più gravi, l’infezione può evolvere in encefalite, con vertigini, sonnolenza, stato di coscienza alterato e convulsioni. Nei casi più estremi, l’encefalite può portare al coma e alla morte.
Il tasso di mortalità è elevato, e i sintomi possono peggiorare rapidamente. L’incubazione della malattia varia da 4 a 14 giorni, ma ci sono stati casi in cui il periodo di incubazione è durato fino a 45 giorni. Questo rende la diagnosi precoce difficile e aumenta il rischio di diffusione inconsapevole del virus.
Il virus Nipah ha mostrato una certa stagionalità, soprattutto in Bangladesh, dove i casi tendono a verificarsi durante i mesi tra dicembre e aprile. Questo fenomeno è stato collegato alla raccolta e al consumo della linfa della palma da datteri, che può essere contaminata da pipistrelli infetti. Tuttavia, l’epidemiologia del virus non è limitata solo a una stagione specifica, e le epidemie possono verificarsi anche in altre parti dell’Asia.
L’OMS ha classificato il virus Nipah come una delle principali minacce per la salute globale a causa della gravità della malattia e della mancanza di trattamenti e vaccini autorizzati. Attualmente, non esistono cure specifiche per l’infezione da virus Nipah, e i trattamenti sono principalmente di supporto, con l’obiettivo di alleviare i sintomi respiratori e neurologici.
L’OMS ha ribadito che la consapevolezza dei fattori di rischio è cruciale per prevenire la diffusione del virus. Le principali misure di prevenzione includono il controllo dei contatti stretti con persone infette, l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) e l’isolamento dei casi sospetti.
Il virus Nipah rappresenta una minaccia seria e reale per la salute pubblica, soprattutto in Asia, ma con il potenziale di espandersi a livello globale. La situazione attuale in India, con nuovi focolai e misure preventive già in atto, dimostra l’importanza di monitorare attentamente questo virus. Mentre i ricercatori continuano a sviluppare possibili trattamenti e vaccini, è fondamentale che la comunità globale rimanga vigile, adottando misure preventive per limitare la diffusione di questa malattia mortale.