Indice glicemico over 9000: il sostituto dello zucchero non convince per niente | Non lasciarti ingannare dal suo aspetto salutare
Molti pensano che questo prodotto sia un perfetto e salutare sostituto allo zucchero, ma bisogna prestare molta attenzione.
Ormai sembra che tutti vogliano dire addio allo zucchero, e chi potrebbe dar loro torto? Cerchiamo di fare scelte più salutari, magari puntando su alternative che promettono di essere “miracolose”. Però, ammettiamolo: non è tutto oro quel che luccica, specialmente quando si tratta di edulcoranti.
Dietro molte delle alternative “salutari” allo zucchero si nasconde una realtà più complicata, e non sempre quello che sembra la scelta giusta lo è davvero. Oggi si parla tantissimo di indice glicemico: siamo diventati tutti esperti di picchi glicemici e livelli di zucchero nel sangue.
Questo perché sappiamo che un rapido aumento della glicemia può avere conseguenze spiacevoli. E allora ecco che cerchiamo alternative dolci, ma con un impatto minore sul nostro organismo. Però—e qui sta il trucco—non tutti i sostituti dello zucchero fanno quello che promettono. E le sorprese non mancano.
Tra dolcificanti naturali e sintetici c’è di tutto: il mondo degli edulcoranti è un vero labirinto, pieno di promesse che vanno dal “zero calorie” al controllo della glicemia. Ma gli effetti reali? Beh, lì è un po’ più complicato.
Scelta dei dolcificanti
Ad esempio, c’è chi opta per prodotti con un indice glicemico più basso rispetto allo zucchero normale, convinto che sia la soluzione perfetta. Peccato che, a volte, quello che ci sembra un vantaggio può nascondere insidie. Eh sì, anche i dolcificanti più “green” possono fare brutti scherzi.
Ce n’è uno che è considerato un dolcificante “naturale” per eccellenza, che spesso è stato al centro di discussioni su come gestire meglio i livelli di zucchero nel sangue. Però… occhio. Potrebbe alzare la glicemia meno velocemente dello zucchero raffinato, ma non è tutto rosa e fiori. La sua composizione dipende dalle piante da cui proviene e anche dal processo di estrazione. Insomma, anche qui serve un po’ di moderazione e consapevolezza.
Confronto per l’indice glicemico
Quando ci concentriamo sugli edulcoranti, il discorso si fa interessante. Prodotti come il miele o il comune zucchero vengono spesso messi a confronto proprio per via del loro IG. Ma non è solo una questione di numeri: anche la quantità che ne consumiamo e il nostro stato di salute influiscono. Non basta scegliere un dolcificante con IG più basso per stare tranquilli.
Il miele, ad esempio, di solito ha un IG inferiore rispetto allo zucchero raffinato, il che spinge molti a considerarlo una scelta migliore. Ma aspetta: ci sono tante varianti di miele, e ognuna di queste può influire in modo diverso sulla nostra glicemia. La sua composizione chimica cambia a seconda delle piante di origine e di come viene trattato. Quindi sì, può avere un impatto meno “brusco”, ma questo non significa che possiamo mangiarlo a cucchiaiate senza pensarci due volte!