Individuata una proteina “stratega” coinvolta nella difesa dai tumori cutanei
Grazie a recenti studi, è stata individuata nella pelle una proteina “stratega”, denominata CSDE1, coinvolta in prima linea nella difesa dai tumori cutanei.
Tumori della pelle: generalità
Con il termine “tumore” si intende una condizione patologica caratterizzata dalla proliferazione incontrollata di cellule che sono in grado di infiltrarsi nei normali organi e tessuti dell’organismo alterandone la struttura e il funzionamento.
La maggior parte dei tumori che si sviluppano nel nostro organismo vanno a colpire la pelle, che rappresenta l’organo più esteso del nostro corpo. Essa è costituita da tre strati:
- Epidermide, lo strato superficiale.
- Derma, lo strato intermedio.
- Tessuto sottocutaneo, lo strato profondo.
A sua volta l’epidermide è formata da differenti tipi di cellule:
- I melanociti, che si occupano di produrre la melanina, ovvero il pigmento che svolge una funzione protettiva nei confronti dei raggi solati;ì.
- I cheratinociti, che sono i più numerosi. Quelli che sono localizzati nello strato più esterno dell’epidermide sono denominati cellule squamose, mentre quelli presenti nello strato più profondo sono invece chiamati cellule basali.
La maggior parte dei tumori della pelle si sviluppa in seguito a danni al DNA, a livello delle cellule della pelle, causati dai raggi UV (ultravioletti). La luce solare rappresenta la principale fonte di raggi UV. Ne esistono di 3 tipi differenti:
- UVA, responsabili, anche se in parte, dell’invecchiamento cutaneo e sono in grado di danneggiare le cellule della pelle.
- UVB, causano scottature e danneggiano anche il materiale genetico delle cellule cutanee.
- UVC, vengono assorbiti a livello dell’atmosfera e quindi non raggiungono la superficie terrestre.
I raggi UVA e UVB sono in principali responsabili dello sviluppo di tumori a livello cutaneo, dato che sono in grado di danneggiare le cellule e il loro materiale genetico. Infatti, le cellule danneggiate in modo permanete possono trasformarsi in cellule tumorali. Anche le luci UV delle lampade solari e dei lettini abbronzanti possono essere pericolose e possono aumentare la probabilità di sviluppare tumori cutanei.
Tipi di tumori della pelle
I tumori che si possono sviluppare a livello della pelle sono differenti. Tra i principali abbiamo:
- Melanoma, è la forma di tumore della pelle più pericoloso. Il rischio di sviluppare questa forma tumorale aumenta con l’età e l’esposizione ai raggi UV artificiali ed ambientali ne aumenta il rischio.
- Carcinoma basocellulare, è la forma tumorale più diffusa e si sviluppa in genere nelle aree del corpo maggiormente esposte al sole (viso, orecchie, collo, cuoio capelluto, spalle e schiena). Se si interviene in maniera precoce può essere facilmente trattato e rimosso.
- Carcinoma a cellule squamose, si sviluppa in seguito alla proliferazione incontrollata delle cellule squamose dell’epidermide. Anch’esso, come il carcinoma basocellulare, si sviluppa maggiormente nelle aree del corpo esposte al sole e se si interviene in tempo, può essere facilmente trattato.
- Carcinoma a cellule di Merkel, è un tumore della pelle molto aggressivo che si sviluppa raramente. Si manifesta sotto forma di lesioni o noduli solidi e indolori in un’area del corpo esposta al sole.
Il ruolo della proteina “stratega” CSDE1
Grazie a recenti studi è stato possibile indentificare nelle pelle una proteina stratega, denominata “CSDE1”, che si occuperebbe di formare la prima linea di difesa contro i tumori cutanei. In particolar modo essa ha come compito primario quello di indurre le cellule ad entrare in senescenza in modo coordinato, per rallentarne il metabolismo e impedirne la trasformazione in cellule tumorali.
Lo studio è stato coordinato da Fatima Gebauer del Center for Genomics Regulation (Crg) di Barcellona: i ricercatori si sono focalizzati in particolar modo sui cheratinociti, ovvero le cellule maggiormente presenti nell’epidermide da cui possono originarsi diverse forme tumorali (es. carcinoma basocellulare).
Per condurre lo studio i ricercatori hanno prelevato i cheratinociti dai topi di laboratorio e li hanno poi modificati attraverso l’introduzione di alcuni geni responsabili della trasformazione tumorale: si è visto che in questo caso le cellule andavano incontro ad invecchiamento, entrando in uno stato di senescenza. In questa condizione il metabolismo cellulare rallenta, impedendo alle cellule di andare in contro a morte e a trasformazione tumorale. I ricercatori hanno visto che ciò accade solo quando si trova in funzione la proteina “CSDE1”. In assenza di questa proteina invece, le cellule tendono a diventare “immortali”, favorendo quindi lo sviluppo del cancro.
Tuttavia, studi precedenti avevano invece dimostrato che “CSDE1” ha la capacità di promuovere la formazione di metastasi del melanoma, un tumore della pelle estremamente aggressivo . La ricercatrice Gebauer ha infatti affermato che questa proteina presenta una doppia natura del tutto imprevedibile, che varia a seconda del tipo di cellula e tessuto in cui si trova. Non sono ancora noti i fattori che portano questo tipo di proteina a reprimere o favorire lo sviluppo di tumori: risulta quindi importante continuare ad implementare le ricerche, soprattutto per realizzare terapie sempre più personalizzate.