Grazie a recenti studi, è stata individuata nella pelle una proteina “stratega”, denominata CSDE1, coinvolta in prima linea nella difesa dai tumori cutanei.
Con il termine “tumore” si intende una condizione patologica caratterizzata dalla proliferazione incontrollata di cellule che sono in grado di infiltrarsi nei normali organi e tessuti dell’organismo alterandone la struttura e il funzionamento.
La maggior parte dei tumori che si sviluppano nel nostro organismo vanno a colpire la pelle, che rappresenta l’organo più esteso del nostro corpo. Essa è costituita da tre strati:
A sua volta l’epidermide è formata da differenti tipi di cellule:
La maggior parte dei tumori della pelle si sviluppa in seguito a danni al DNA, a livello delle cellule della pelle, causati dai raggi UV (ultravioletti). La luce solare rappresenta la principale fonte di raggi UV. Ne esistono di 3 tipi differenti:
I raggi UVA e UVB sono in principali responsabili dello sviluppo di tumori a livello cutaneo, dato che sono in grado di danneggiare le cellule e il loro materiale genetico. Infatti, le cellule danneggiate in modo permanete possono trasformarsi in cellule tumorali. Anche le luci UV delle lampade solari e dei lettini abbronzanti possono essere pericolose e possono aumentare la probabilità di sviluppare tumori cutanei.
I tumori che si possono sviluppare a livello della pelle sono differenti. Tra i principali abbiamo:
Grazie a recenti studi è stato possibile indentificare nelle pelle una proteina stratega, denominata “CSDE1”, che si occuperebbe di formare la prima linea di difesa contro i tumori cutanei. In particolar modo essa ha come compito primario quello di indurre le cellule ad entrare in senescenza in modo coordinato, per rallentarne il metabolismo e impedirne la trasformazione in cellule tumorali.
Lo studio è stato coordinato da Fatima Gebauer del Center for Genomics Regulation (Crg) di Barcellona: i ricercatori si sono focalizzati in particolar modo sui cheratinociti, ovvero le cellule maggiormente presenti nell’epidermide da cui possono originarsi diverse forme tumorali (es. carcinoma basocellulare).
Per condurre lo studio i ricercatori hanno prelevato i cheratinociti dai topi di laboratorio e li hanno poi modificati attraverso l’introduzione di alcuni geni responsabili della trasformazione tumorale: si è visto che in questo caso le cellule andavano incontro ad invecchiamento, entrando in uno stato di senescenza. In questa condizione il metabolismo cellulare rallenta, impedendo alle cellule di andare in contro a morte e a trasformazione tumorale. I ricercatori hanno visto che ciò accade solo quando si trova in funzione la proteina “CSDE1”. In assenza di questa proteina invece, le cellule tendono a diventare “immortali”, favorendo quindi lo sviluppo del cancro.
Tuttavia, studi precedenti avevano invece dimostrato che “CSDE1” ha la capacità di promuovere la formazione di metastasi del melanoma, un tumore della pelle estremamente aggressivo . La ricercatrice Gebauer ha infatti affermato che questa proteina presenta una doppia natura del tutto imprevedibile, che varia a seconda del tipo di cellula e tessuto in cui si trova. Non sono ancora noti i fattori che portano questo tipo di proteina a reprimere o favorire lo sviluppo di tumori: risulta quindi importante continuare ad implementare le ricerche, soprattutto per realizzare terapie sempre più personalizzate.