Innovazione

Combattere l’obesità ingannando il cervello? Ci pensa un minuscolo chip!

Un chip che inganna in cervello inducendolo a credere che lo stomaco sia pieno. Il dispositivo, nato dall’idea nata di due ricercatori della University of Wisconsin-Madison, potrebbe fornire un’ efficace alternativa alle normali strategie messe in atto per combattere l’obesità. Si tratta di un chip grande meno di un centimetro che funziona senza batterie e, per svolgere il suo compito, sfrutta la stimolazione del nervo vago, che collega il cervello allo stomaco.

Nei test di laboratorio, il dispositivo ha causato nei topi la perdita del 40% del loro peso corporeo. I risultati dello studio sono stati pubblicati in un articolo della rivista Nature Communications.

L’obesità: un problema di salute pubblica

Guang Yao, a sinistra, e Xudong Wang, a destra, con il loro chip per combattere l’obesità. Ph: Sam Million-Weaver.

L’obesità, uno dei principali problemi di salute pubblica, è il risultato dell’assunzione di un quantitativo di calorie ad di sopra del al normale fabbisogno biologico. Questo patologia è ormai universalmente riconosciuta come fattore di rischio per un gran numero di disturbi: malattie cardiovascolari, diabete mellito, malattie renali croniche, malattie della colecisti, disturbi muscoloscheletrici e alcuni tumori sono solo alcuni esempi.

I comuni approcci per il trattamento dell’obesità includono sia soluzioni non chirurgiche che chirurgiche. L’ esercizio fisico quotidiano e l’assunzione di farmaci per la perdita di peso sono tra i metodi più diffusi, ma non sempre efficaci in quanto spesso segue una successiva ripresa del peso e sussiste il rischio di incorrere in effetti collaterali dovuti ai farmaci. D’altro canto le procedure chirurgiche, come il bypass gastrico, sono invasive e non prive di potenziali complicanze.

Se dunque, come dimostrano numerosi sondaggi, i casi di obesità sono in aumento, è evidente la necessità di ricorrere nuove strategie di trattamento dell’obesità che siano efficaci, facili da usare e abbiano un minor rischio di effetti collaterali.

La sfida è stata accolta da Guang Yao e Xudong Wang, due ricercatori della University of Wisconsin-Madison, che hanno presentato un nuovo dispositivo minimamente invasivo. Si tratta di un chip che agisce mediante la stimolazione del nervo vago generando dei leggeri impulsi elettrici. La stimolazione inganna il cervello facendogli avvertire un fittizio senso di sazietà dopo pochi bocconi.

Il chip misura circa 1 centimetro , è facilmente impiantatabile e, una volta installato, non necessita di ulteriori interventi durante la permanenza nell’organismo.

I vantaggi

Ph: nature.com

Un potenziale vantaggio del nuovo dispositivo rispetto agli stimolatori del nervo vago esistenti è che non richiede la ricarica della batteria esterna, il che è un vantaggio significativo se si considera l’inconveniente che i pazienti sperimentano quando si deve caricare una batteria più volte alla settimana per un’ora.

Commenta Luke Funk, professore nella divisione della chirurgia mininvasiva. Il dispositivo di Wang e Yao non contiene infatti batterie, né elettronica, né cablaggi complicati. Infatti, per funzionare, il chip si basa semplicemente sulle ondulazioni delle pareti dello stomaco per alimentare i suoi generatori interni. In poche parole il dispositivo stimola il nervo vago solo quando lo stomaco si muove.

La nostra aspettativa è che il dispositivo sarà più efficace e conveniente da usare rispetto ad altre tecnologie.

Afferma Wang.

Published by
Claudia Svolacchia