La tecnologia dei vaccini ad mRna interviene anche questa volta. Dopo i vaccini per il Covid-19, si apre la sperimentazione per un vaccino antinfluenzale a mRna, evitando un richiamo annuale. Sarà già disponibile a partire dalle dosi per prevenire l’influenza del 2023/2024? Di seguito si analizza come si è arrivati a questa nuova proposta, le varie fasi di sperimentazione e cosa ne pensa il mondo scientifico a riguardo.
Ogni anno l’influenza stagionale uccide migliaia di persone in tutto il mondo, con una stima che si aggira in Italia tra il 2013 e il 2017 di circa 68.000 decessi attribuiti all’influenza. L’inverno appena trascorso ha portato con sé un’influenza stagionale che ha battuto ogni record per quanto riguarda i contagi. Per tale motivo la scienza necessita di adottare una nuova strategia per contrastare le future epidemie.
Il richiamo annuale del vaccino antinfluenzale nasce dall’esigenza di fronteggiare i virus dell’influenza, i quali mutano continuamente, eludendo l’immunità ottenuta dalle precedenti dosi vaccinali. Fino ad ora, i vaccini adoperati sono stati basati su una porzione di proteina: l’emoagglutinina del virus, la quale però muta in continuazione, rendendo i vaccini precedenti inefficaci, non potendo garantire un’immunità contro ogni ceppo antinfluenzale. Analizzando tale proteina, però i ricercatori hanno trovato il modo di utilizzare la sua parte stabile, che non va incontro a mutazioni frequenti e che è simile a molti virus influenzali. In questo modo, è possibile ottenere una protezione prolungata contro l’influenza.
L’idea sul vaccino antinfluenzale universale è partita dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), uno degli istituti afferenti all’Nih americano, il quale ha iniziato la sperimentazione per un vaccino antinfluenzale a mRna. Il capo del Niaid ha dichiarato quanto segue su questa nuova ricerca:
“Un vaccino universale contro l’influenza sarebbe un importante risultato per la salute pubblica e potrebbe eliminare sia la necessità dello sviluppo annuale di vaccini contro l’influenza stagionale, sia il bisogno per i pazienti di sottoporsi a un vaccino antinfluenzale ogni anno”.
La sperimentazione, durante la fase 1, ha coinvolto circa 50 persone, con età compresa tra i 18 ed i 49 anni. In una prima fase sarà definito il dosaggio più efficace e successivamente si effettuerà un confronto con il vaccino stagionale quadrivalente per verificarne la capacità di protezione contro l’influenza. Il vaccino antinfluenzale a mRna si basa sulla stimolazione della risposta immunitaria utilizzando la porzione della proteina emoagglutinina che è stabile ed è simile in molti virus: in questo modo il vaccino potrebbe offrire una protezione duratura contro gli altri virus ed evitare un richiamo annuale.
Oltre il gruppo di ricerca del Niaid, vi sono altri team che stanno lavorando ad ulteriori strategie per mettere a punto un nuovo vaccino antinfluenzale. Infatti, già da novembre scorso su Science fu reso pubblico un prototipo di vaccino che contenesse al suo interno 20 particelle assemblate ognuna delle quali erano provenienti da virus influenzali differenti potendo garantire un ampio spettro di protezione.
Il virologo Fabrizio Pregliasco, sul vaccino antinfluenzale a mRna, si ritiene entusiasta del risultato che si sta ottenendo, sperando che la sperimentazione dia dei riscontri positivi. Lo stesso dichiara all’Adnkronos Salute:
“Da quando mi occupo di influenza, da più di 30 anni, questo del vaccino universale è stato un pò l’obiettivo: trovare una parte antigenica che rimanga nel tempo e non si modifichi ma non si è ancora riusciti. Io credo che con l’mRna si possa arrivare a questo e sicuramente il vaccino universale semplifica gli aspetti dei controlli annuali e soprattutto permette anche una semplificazione presumibilmente dello schema vaccinale, non più con un’esigenza di rinnovo annuale”.
In conclusione il virologo si augura che tale vaccino sia la svolta per combattere l’influenza e che possa rappresentare una buona protezione per tutte le varianti pandemiche e per migliorare la risposta immunitaria della popolazione.
Ottenere un vaccino antinfluenzale a mRna che garantisca lo sviluppo di una risposta immunitaria ed una protezione contro le continue varianti del virus, sarebbe una svolta nel campo della ricerca, come affermato anche da Auchincloss:
“Alcuni ceppi del virus dell’influenza hanno un significativo potenziale pandemico. Un vaccino antinfluenzale universale potrebbe fungere da importante linea di difesa contro la diffusione di una futura pandemia influenzale”.
La tecnologia dei vaccini ad mRna, utilizzata la prima volta per fronteggiare la pandemia da Covid-19, ha permesso e permette ancora oggi di ottenere dei risultati sorprendenti in termini di sicurezza e protezione individuale. Inoltre, ci si augura con questo nuovo vaccino di ottenere un’immunità a lungo temine contro un’ampia gamma di virus influenzali.