Inquinamento, aritmia e demenza: possibili correlazioni
Gli studi hanno sempre mostrato un legame tra l’inquinamento atmosferico e la salute dei polmoni. Recentemente, in Cina ed in America si sono svolti due importanti studi che correlano l’inquinamento a diverse patologie. Questi dimostrano che l’inquinamento atmosferico colpisce anche il cervello, il cuore e può portare a disturbi del ritmo chiamati aritmie e alla demenza. Di recente si era anche evidenziato un possibile legame di questo con i tumori.
Correlazione tra inquinamento e aritmie cardiache
Per valutare gli effetti dell’esposizione all’inquinamento atmosferico si sono analizzati i dati di circa 2mila ospedali in 322 città della Cina; esaminando questi risultati e correlandoli con gli effetti sul ritmo cardiaco dei pazienti esposti si sono rivelati dei possibili legami. L’aritmia è un disturbo causato da una conduzione elettrica difettosa, i battiti del cuore non sono coordinati e il cuore non può pompare il sangue in modo efficace. L’attuale studio esamina patologie cardiache comuni, quali:
- fibrillazione atriale (AF), in cui gli atri battono rapidamente e in modo irregolare;
- flutter atriale, dove gli atri pompano troppo rapidamente;
- battiti prematuri, si verificano negli atri e nei ventricoli;
- tachicardia parossistica sopraventricolare (SVT).
Qualche dettaglio sulla ricerca svolta in Cina
Lo studio ha incluso circa 19mila pazienti con insorgenza acuta di aritmie cardiache sintomatiche. La sintomatologia comune dei pazienti analizzati comprende: affaticamento, debolezza, stordimento, mancanza di respiro e dolore toracico. Utilizzando i dati delle stazioni di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico vicino agli ospedali, si sono esaminati 6 inquinanti:
- particelle fini PM 2.5 sono minuscole particelle inalabili di ampiezza non superiore ai 2.5 μm, tra cui: polvere, fuliggine e fumo;
- particolato PM 10 ha un’ampiezza da 2.5 a 10 μm, come: polline, spore e parti di piante e insetti;
- biossido di azoto (NO2);
- anidride solforosa (SO2);
- monossido di carbonio (CO);
- ozono (O3) si tratta di uno dei componenti principali dello smog.
Analisi dei dati raccolti sul legame tra inquinamento e aritmia
Analizzando i dati, i ricercatori hanno rilevato un legame tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e l’incidenza dell’aritmia. Si è scoperto che un’elevata esposizione è associata ad un aumentato rischio di aritmia con sintomi. Si sono rilevati dei rischi già nelle prime ore dopo l’esposizione e si è notata la loro persistenza per una durata di circa 24 ore. Inoltre, si è scoperto che l’esposizione all’inquinamento atmosferico è associata con più frequenza al flutter atriale e alla SVT, seguiti da AF e battiti cardiaci prematuri. NO2 ha avuto un’associazione più forte con tutte e 4 le aritmie.
Ulteriori considerazioni sullo studio
Sebbene non siano ancora noti i meccanismi esatti, la correlazione tra inquinamento atmosferico e insorgenza di aritmie sintomatiche risulta biologicamente plausibile. L’elevato inquinamento atmosferico della Cina è ben noto ed è causato da aumenti della popolazione e da una forte dipendenza dai combustibili fossili. Nel 2022, la concentrazione media di PM 2.5 in Cina era più di sei volte il valore della linea guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Correlazione tra inquinamento e demenza
Recentemente, un altro gruppo di ricerca ha analizzato il legame tra inquinamento atmosferico e demenza. Si è scoperto che l’esposizione a PM 2.5 nell’aria e a NO2 hanno dei legami con le valutazioni di: memoria episodica, funzione esecutiva, fluidità verbale, velocità di elaborazione del cervello e genotipo ApoE. Quest’ultimo è un gene che fornisce istruzioni che riguardano una proteina cruciale per il trasporto del colesterolo e di altri grassi nel flusso sanguigno. Si è identificato un allele di ApoE, chiamato ApoE-4, come un forte gene del fattore di rischio per la malattia di Alzheimer.
Analisi dei dati rilevati nello studio che lega la demenza all’inquinamento
I ricercatori hanno scoperto che i pazienti con livelli più elevati di esposizione a PM 2.5 e NO2 tra i 40 e i 50 anni hanno mostrato un peggioramento delle funzioni cognitive nella fluidità verbale dai 56 ai 68 anni. I pazienti esposti a livelli alti di PM 2.5 con l’allele ApoE-4 sono risultati ancora più sensibili; inoltre, questi pazienti mostrano risultati peggiori per la funzione esecutiva. Gli individui con una maggiore esposizione a NO2 mostrano risultati peggiori che coinvolgono la memoria episodica. Tutto questo porta ad un legame plausibile tra demenza e inquinamento.
Conclusioni e prospettive future
Anche se lo studio è stato condotto in un paese noto per i suoi alti livelli di inquinamento atmosferico, i ricercatori ammettono che i dati rilevati sono applicabili in tutto il mondo. Lo studio quindi si aggiunge alle prove degli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana. Tutto questo evidenzia l’importanza di ridurre ulteriormente l’esposizione all’inquinamento atmosferico e preme per fornire una protezione alle popolazioni più a rischio in tutto il mondo.