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Ipertensione e demenza: possibili legami cerebrali

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Ormai è noto agli scienziati che l’ipertensione presenta qualche possibile legame cerebrale con il declino cognitivo che porta alla demenza. Questo è supportato da molteplici studi che vedono coinvolti la pressione sanguigna ed i relativi farmaci per la cura del danneggiamento delle funzioni cerebrali. Per la prima volta si sono identificate 9 aree del cervello specifiche dove i danni causati dalla pressione elevata possono contribuire al declino cognitivo; questo porta ad un possibile trattamento prima dell’avvio del processo di neurodegenerazione.

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Dottore che esamina un esame MRI al cervello

Il nuovo studio

Il recente studio ha relazionato l’ipertensione, ossia la pressione sanguigna (BP) elevata, alla compromissione della funzione cognitiva. Tuttavia, i cambiamenti funzionali e strutturali nel cervello che portano alla relazione tra l’elevata BP ed il deterioramento cognitivo rimangono sconosciuti. Ormai da tempo si era a conoscenza del fatto che l’ipertensione è un fattore ad alto rischio per il declino cognitivo, ma non era noto che la pressione alta potesse danneggiare delle aree del cervello. Questo studio dimostra che specifiche regioni cerebrali sono particolarmente ad alto rischio di danni con la pressione sanguigna elevata; questo permette di identificare i pazienti a rischio di declino cognitivo nelle prime fasi e potenzialmente potrà, in futuro, indirizzare a terapie più efficaci.

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Anatomia del cervello umano – Credits: Docsity

L’idea di partenza sulla correlazione tra ipertensione e demenza

L’intuizione in merito a questo legame si è ottenuta dopo che un team di ricercatori ha esaminato le immagini di risonanza magnetica di oltre 30.000 partecipanti allo studio, le analisi genetiche di diversi studi a livello di genoma, gli studi osservazionali sui pazienti e la randomizzazione mendeliana per vedere se l’ipertensione ha causato cambiamenti a specifiche regioni del cervello. Questo per rilevare l’esistenza di una relazione tra i geni che predispongono alla pressione sanguigna più elevata e gli esiti. Infatti, se è presente un’effettiva relazione, allora è molto probabile che l’ipertensione stia causando il declino delle funzioni cerebrali.

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Riassunto grafico dello studio in questione – Credits: European Heart Journal

Analisi sullo studio

L’ipertensione è una patologia molto comune, infatti ne soffre circa il 30% della popolazione mondiale. Tra le aree del cervello che il team ha identificato come colpite dal disturbo vi sono: putamen, nucleo caudato, corona radiata e capsula interna. In queste aree, si è rilevata una diminuzione del volume cerebrale e della superficie sulla corteccia cerebrale; questi cambiamenti nelle connessioni tra le regioni e le misurazioni alterate dell’attività cerebrale appoggiano la possibile correlazione tra ipertensione e demenza.

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Sezione trasversale anatomia del cervello – Unife

Considerazioni sulla scoperta che lega ipertensione e demenza

Utilizzando una combinazione di approcci di imaging fMRI, genetici e osservazionali, si sono identificate parti specifiche del cervello che risultano influenzate da aumenti della pressione sanguigna, comprese le aree citate in precedenza. Si pensava che queste regioni cerebrali potessero essere localizzate dove la pressione alta influisce direttamente sulla funzione cognitiva, come nelle zone responsabili di: perdita di memoria, capacità di pensiero e demenza. Analizzando i risultati ottenuti da un gruppo di pazienti in Italia che presentano ipertensione, si è scoperto che le aree del cervello che il team di ricerca ha identificato sono effettivamente colpite.

Associazione osservazionale degli IDP cerebrali con SBP e funzione cognitiva – Credits: European Heart Journal

Conclusioni e prospettive future

Il team di scienziati coinvolti nello studio spera che i risultati ottenuti possano aiutare in futuro i team medici a sviluppare nuovi possibili trattamenti per il deterioramento cognitivo nelle persone affette da ipertensione. Lo studio dei geni e delle proteine in queste strutture cerebrali porta ad una migliore comprensione di come l’ipertensione colpisca l’organismo umano e di come questa causi danni al cervello. Inoltre, grazie alla nuova scoperta, con l’analisi di determinate aree cerebrali sarà posssibile prevedere quali pazienti affetti da ipertensione saranno soggetti alla demenza e/o alla perdita di ulteriori funzioni. Questo aiuterà la medicina a prevenire lo sviluppo della neurodegenerazione nei pazienti più a rischio.