Per i nativi digitali si pone un paradossale problema: abilissimi con il touchscreen ma non con le tastiere, e avranno problemi per questo.
Il rapporto tra le nuove generazioni e la tecnologia è stato un tema centrale negli ultimi anni. Mentre alcuni sostengono che i giovani siano più che mai adattati al mondo digitale, altri ritengono che l’accesso facile ai dispositivi mobili non implichi necessariamente un utilizzo efficiente. Questo dibattito diventa ancora più rilevante quando si considerano competenze essenziali che, pur sembrando basilari, sono indispensabili sia in ambito accademico che professionale.
L’evoluzione della tecnologia ha certamente cambiato il modo in cui interagiamo con essa. Le nuove generazioni sono cresciute in un mondo in cui l’uso di smartphone e tablet è la norma, spesso a scapito di dispositivi tradizionali come i computer. Di conseguenza, alcune abilità che erano fondamentali per le generazioni precedenti possono essere meno sviluppate tra i giovani di oggi, generando una potenziale frattura nelle loro competenze tecnologiche di base.
Una di queste abilità è la capacità di scrivere rapidamente e senza guardare su una tastiera fisica. Anche se può sembrare un’abilità scontata, la digitalizzazione della vita quotidiana ha portato molti giovani a interagire prevalentemente con tastiere touch. Questo cambiamento ha alterato la loro capacità di usare correttamente tastiere tradizionali, portando a possibili svantaggi nel loro percorso educativo e lavorativo.
Il futuro di queste competenze tecnologiche di base è incerto. Con l’aumento dell’utilizzo delle tastiere touch e l’introduzione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, alcune di queste capacità potrebbero diventare meno rilevanti o trasformarsi in nuove opportunità. Tuttavia, il mondo accademico e lavorativo continua a richiedere una certa efficienza nell’uso di strumenti tradizionali, come la tastiera fisica.
Sebbene i giovani della generazione Z siano considerati nativi digitali, la loro familiarità con le tecnologie moderne non sempre si traduce in competenze concrete. In particolare, uno studio recente ha mostrato come molti di loro non siano in grado di utilizzare una tastiera fisica senza guardarla. Questo può sembrare un problema minore, ma in realtà ha implicazioni significative per il loro futuro, soprattutto nel mondo del lavoro.
Il dato più sorprendente è che il 39% dei compiti scolastici viene inviato da dispositivi mobili. Questo spostamento verso l’uso di tastiere touch non solo riduce la necessità di imparare a digitare velocemente su tastiere fisiche, ma rende anche più complesso sviluppare questa competenza in modo naturale. E nel mondo lavorativo, la velocità e l’efficienza nella digitazione possono fare la differenza.
La mancanza di una buona abilità di digitazione potrebbe mettere la generazione Z in una posizione di svantaggio rispetto ai loro predecessori. La capacità di scrivere velocemente e senza errori è ancora oggi essenziale in molte professioni, come quelle legate alla comunicazione, al marketing, o al settore amministrativo, dove una digitazione lenta può influire negativamente sui tempi di consegna e sull’efficienza generale.
Chi non è in grado di farlo rischia di essere meno produttivo e, di conseguenza, meno competitivo sul mercato del lavoro. Inoltre, in ambito accademico, la capacità di redigere testi lunghi, come saggi, tesi o relazioni, potrebbe essere compromessa, rendendo più difficile per gli studenti completare i loro lavori in modo efficace e nei tempi richiesti. Questa lacuna potrebbe limitare il loro successo scolastico, influenzando le loro opportunità future.