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La nuova pandemia dei touchscreen retroilluminati | Così ti ammali nel sonno

Donna a letto con il cellulare (Depositphotos foto)

Donna a letto con il cellulare (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Come la tecnologia ci sta cambiando il sonno, e nemmeno ce ne rendiamo conto: il campanello d’allarme da non ignorare. 

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Le tecnologie, create per semplificarci la vita, sono entrate in ogni angolo della nostra quotidianità. E non si fermano neanche quando arriva il momento di dormire. Ci hai mai pensato? Quella che sembra un’innocua abitudine, come usare il telefono prima di andare a letto, può avere effetti ben più profondi di quanto immaginiamo.

Il punto è che non si tratta solo di “restare incollati” allo schermo per qualche minuto in più. Il problema va oltre: riguarda il modo in cui il nostro corpo reagisce a queste nuove abitudini. Non è solo una questione di “comportamenti”, ma di vere e proprie modifiche biologiche. Tutto questo incide sul nostro ritmo naturale. E quando il corpo perde il suo equilibrio, anche il sonno ne risente.

Forse non ce ne rendiamo conto, ma dormire non è semplicemente “chiudere gli occhi e spegnersi”. È un processo complesso, quasi magico, che dipende da un sacco di fattori: come viviamo la giornata, il tipo di ambiente in cui ci troviamo, persino la luce a cui siamo esposti. E indovina un po’? Questi elementi vengono influenzati pesantemente dalla tecnologia. È come se stessimo sabotando il nostro stesso riposo, un pezzetto alla volta, senza nemmeno accorgercene.

Già ora, molti di noi si lamentano di dormire male o di sentirsi costantemente stanchi. Ma non è solo colpa della vita frenetica o dello stress quotidiano. Stiamo affrontando qualcosa di più grande, un problema globale che tocca milioni di persone e che rischia di peggiorare.

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Le abitudini digitali stanno stravolgendo i nostri ritmi naturali

Il professor José Francisco Tornero-Aguilera, esperto in salute e sport dell’Università Europea di Madrid, ha lanciato l’allarme: siamo di fronte a una vera e propria “pandemia del sonno”. Il colpevole? La luce blu emessa dai nostri amati dispositivi, come smartphone, tablet e PC. Questa luce interferisce con la produzione di melatonina, quell’ormone che il nostro corpo usa per farci capire che è ora di dormire.

Quello che sembra un piccolo gesto – guardare un video prima di dormire o scrollare i social – può in realtà stravolgere il nostro ritmo circadiano, una sorta di orologio interno che regola il nostro ciclo sonno-veglia. Tornero-Aguilera sottolinea che passare troppo tempo davanti agli schermi, soprattutto la sera, è come “disorientare” il nostro corpo, impedendogli di rilassarsi e prepararsi al sonno. Ma c’è di peggio.

Insonnia (Pexels foto)
Insonnia (Pexels foto) – www.biomedicalcue.it

Le conseguenze sulla salute (che forse stai già vivendo)

Questa abitudine, apparentemente innocua, non si limita a farci dormire meno o peggio. Le ripercussioni sulla salute sono pesanti: insonnia cronica, maggiore rischio di malattie cardiache, squilibri metabolici e un aumento dell’ansia e della depressione. Un mix davvero poco rassicurante, no?

In un’intervista trasmessa dal programma “Poniendo las Calles” di COPE, Tornero-Aguilera ha spiegato che è fondamentale ripensare il nostro rapporto con la tecnologia. Ridurre l’uso dei dispositivi nelle ore serali è un primo passo per recuperare un sonno di qualità. Se continuiamo così, rischiamo di perdere non solo le ore di riposo, ma anche il nostro benessere mentale e fisico.

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