La sua vita non sarà mai più la stessa: la confessione di Platinette sulla malattia | “Ogni tanto mi inceppo”
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Mauro Coruzzi Platinette ospite a Verissimo (Mediaset foto) - www.biomedicalcue.it
La confessione di Platinette sulla malattia: “Ogni tanto mi inceppo”. Il triste racconto dopo l’ictus che ha colpito Mauro Coruzzi.
L’ictus è una delle patologie neurologiche più temute. Si manifesta all’improvviso, spesso senza preavviso, e può lasciare conseguenze significative sulla qualità della vita di chi ne viene colpito. La tempestività dell’intervento è fondamentale, perché ogni minuto è prezioso per ridurre i danni cerebrali e aumentare le possibilità di recupero.
Le cause possono essere diverse: ipertensione, diabete, colesterolo alto, ma anche stress eccessivo e stili di vita poco salutari. Un’alimentazione equilibrata e il controllo periodico dei fattori di rischio possono aiutare nella prevenzione. Tuttavia, anche chi segue uno stile di vita sano può trovarsi improvvisamente a fare i conti con questa condizione debilitante.
Il percorso di riabilitazione dopo un ictus è lungo e impegnativo. Alcuni pazienti riescono a recuperare molte delle loro funzioni, altri devono affrontare difficoltà permanenti, soprattutto nel linguaggio e nei movimenti. La logopedia e la fisioterapia giocano un ruolo fondamentale nel recupero, così come il supporto psicologico, perché l’ictus non colpisce solo il corpo, ma anche la mente e l’autostima.
Molte persone raccontano di sentirsi bloccate, come se fossero prigioniere di un corpo che non risponde più come prima. Le difficoltà nel parlare, nel muoversi e nell’esprimere emozioni possono portare a frustrazione e isolamento sociale. Tuttavia, con il giusto supporto e una forte determinazione, è possibile ricostruire la propria vita, anche se in modo diverso da prima.
Il lungo percorso di riabilitazione
Tra coloro che hanno affrontato questa dura battaglia c’è Mauro Coruzzi, conosciuto come Platinette, che ha raccontato la sua esperienza a Verissimo. A due anni dall’ictus, ha condiviso il suo difficile percorso di riabilitazione, fatto di sfide quotidiane e momenti di sconforto.
“L’ictus è stato feroce“, ha confessato Coruzzi, spiegando di aver perso improvvisamente la capacità di parlare e muoversi. Il ricovero è stato lungo e complesso, durato oltre due mesi, durante i quali ha dovuto affrontare una riabilitazione intensa, soprattutto per recuperare il linguaggio. “Ogni tanto mi inceppo“, ha ammesso con sincerità, sottolineando come ancora oggi la sua comunicazione non sia del tutto fluida.
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La chiamata al 118 e il dramma vissuto
Coruzzi ha raccontato anche il momento in cui si è reso conto di ciò che stava accadendo. Era in casa con un fisioterapista che, notando la sua difficoltà nel pronunciare semplici parole, ha subito allertato i soccorsi. L’ambulanza è arrivata in 40 minuti, un tempo cruciale che ha permesso ai medici di intervenire rapidamente.
Oggi, nonostante le difficoltà, Platinette non si arrende. “L’ictus è un feroce rapinatore di benessere“, ha dichiarato, sottolineando l’importanza della prevenzione. Come riportato da Today, ha anche parlato dei cambiamenti nella sua vita quotidiana, degli sbalzi d’umore e della fatica di accettare la nuova realtà. “Sono malato e non me ne vergogno“, ha detto, mandando un messaggio di forza e consapevolezza.