Caffè e caffeina riducono l’insorgenza di ictus e diabete. A dirlo è la recente ricerca condotta dalla School of Public Health al Suzhou Medical College – Soochow University, in Cina e pubblicato sulla rivista di settore Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. Lo studio rivela che l’assunzione regolare di mdoerate dosi di caffeina si collega a un rischio basso di multimorbilità cardiometabolica (Cm) di nuova insorgenza. Cosa vuol dire? Bere 2-3 caffè al giorno ridurrebbe la possibilità di contrarre insieme due malattie cardiometaboliche insieme, come il diabete e la coronaropatia.
I ricercatori del team del professor Chaofu Ke hanno condotto la ricerca su oltre 500 mila pazienti tra i 37 e i 73 anni. Così ha scoperto che chi assumeva regolarmente dai 200 ai 300 milligrammi di caffeina, pari a un massimo di 3 caffè al giorno, vedeva ridursi il rischio di multimorbilità cardiometabolica del 48,1% rispetto a chi non la prendeva e del 40,7% a chi consumava meno di 100 milligrammi al giorno.
Non si parla solo di caffè, ma anche di caffeina e di tè. Infatti il tè contiene teina, che è una sostanza molto simile alla caffeina per gli effetti sull’organismo. Per questo, in alcuni prodotti per bambini la sostanza viene eliminata e questa procedura viene indicata nell’etichetta del prodotto.
Una famiglia media italiana consuma 37 chili di caffè all’anno. Si parla di una bella cifra, che però non è la più alta. Infatti, se è vero che beviamo più espresso di tutti, come caffè in generale non siamo i primi, ma siamo secondi al Nord Europa. Il giro d’affari del caffè nel Bel Paese è di 20 miliardi di euro all’anno, dato che ogni italiano consuma almeno un caffè al giorno.
La bevanda italiana è esportata in Paesi quali Francia, Germania, USA, Austria e Russia. Ognuno dei 150 mila bar sparsi nel Paese presenta ai clienti in media 175 caffè al giorno. La gran parte degli italiani lo consuma al mattino, ma c’è chi lo usa come pausa o per fine pranzo.
Lo studio condotto in Cina non vuol dire che il caffè e la caffeina si possono assumere in quantità industriali. Infatti, per ottenere la dose che serve per ridurre l’insorgenza di determinate malattie bastano 2-3 tazze di caffè al giorno. Il consumo di caffè in Italia è completamente diverso. Bere troppo caffè e simili comporta stati d’ansia, insonnia, un flusso di parole e di pensiero troppo veloce e agitazione psicomotoria. In più, esagerare con il caffè e con le sostanze simili può interferire sull’assunzione di farmaci che si possono prendere contro la pressione e l’ansia.
Paradossalmente bere troppo caffè causa problemi anche con il diabete, perché in pochi lo assumono senza lo zucchero. Ricordiamo che la caffeina provoca dipendenza. Chi ne soffre inizia aad avere mal di testa se riduce il consumo di caffè rispetto a quanto è abituato a fare e qualche leggero malessere.