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Ti lavi spesso le mani? Sopravvivenza del Covid19 sulla pelle fino a 9 ore

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Le misure di contenimento del Covid19 risuonano come echi ovunque: corretto uso delle mascherine anche all’aperto, distanziamento e lavarsi spesso le mani ma davvero quest’ultime possono essere fonte di trasmissione? Quanto tempo resiste il virus sulla pelle? Le risposte arrivano da un gruppo di ricercatori dell’Università di Medicina della Prefettura di Kyoto in Giappone.

La pelle: un covo di batteri, funghi e… Covid19

Batteri presenti su mano di un bambino

Fin da piccoli ci hanno insegnato a lavarci spesso le mani, sia se siamo di rientro a casa dopo essere stati in giro sia se rimaniamo all’interno dell’abitazione perché, come sappiamo, azioni come toccare un giornale, usare la tastiera del PC, etc… rappresentano situazioni in cui le mani entrano in contatto con i batteri.

Successivamente, completamente non curanti della presenza di questi piccolissimi (0.3 – 1.5 micron) organismi unicellulari sulle nostre mani, ci stropicciamo gli occhi, ci tocchiamo il viso, mangiamo et voilà che le malattie infettive si diffondono, un esempio? Raffreddore, influenza, congiuntivite, gastroenteriti, infezioni della cute, etc.

Bene, ora pensate se sulle vostre mani fosse presente il virus del Sars Cov2 (o semplicemente Covid19) e, senza accorgersene svolgeste le stesse azioni di prima, le conseguenze sarebbero sicuramente ben più gravi.

Ma è davvero possibile che il Covid19 rimanga sulle nostre mani e abbia un potere infettivo tale da indurre un campanello d’allarme nelle nostre abitudini igieniche? I ricercatori giapponesi hanno testato il tempo di sopravvivenza del coronavirus sulle mani e confrontato con quello di altri virus influenzali.

Lo studio: dati a confronto

Innanzitutto, sono stati raccolti campioni di pelle umana attraverso l’autopsia di corpi deceduti entro le 24 ore precedenti in quanto è dimostrato che, in questo arco temporale, le cellule del derma presentano ancora funzionalità vitali rappresentando un ottimo modello per la sperimentazione in vivo.

Il successivo step è stato la valutazione della stabilità del virus (Sars Cov2 e quello influenzale) a contatto con acciaio inossidabile, vetro borosilicato, polistirene (materiale plastico) e pelle umana dopo un intervallo temporale per l’incubazione di circa 96h.

Dai risultati è emerso che, sicuramente il tempo di sopravvivenza di entrambi i virus sulla pelle è significativamente più breve rispetto alle altre superfici e da qui evidenziamo l’importanza di disinfettare le superfici per contrastare potenziali trasmissioni del Covid19 e, non mancano ricercatori a lavoro per trovare materiali in grado di uccidere il virus come lo studio condotto dal Politecnico di Torino.

Tuttavia, considerando solo la pelle umana, i ricercatori hanno trovato che il Sars Cov2 resiste 9 ore in più rispetto ad un classico virus influenzale e, se mischiato al muco derivante da tosse o starnuti (quanto lontano può arrivare uno starnuto se non mettiamo la mano davanti?), può resistere anche 11 ore contro le 2 ore del virus influenzale.

Fortunatamente, entrambi i virus sono stati subito, nel giro di 15 secondi dopo, inattivati grazie all’utilizzo del disinfettante per le mani con alcol all’80%.

I limiti dello studio sono il numero esiguo di campioni di pelle umana prelevati e testati, e, inoltre, la dose infettiva effettiva vale a dire la quantità di particelle virali necessarie per trasmettere il virus toccando la pelle contaminata, tuttavia, nel dubbio meglio lavarsi le mani una volta in più che una in meno.

Ti lavi davvero bene le mani?

Le 6 mosse per lavarsi correttamente le mani

Dunque, abbiamo capito il perché la frase “Lavati spesso le mani” risuona tante volte in TV e rientra tra le regole per un corretto comportamento ma, come facciamo a sapere se questa procedura così semplice e automatica è eseguita nel modo corretto? Partiamo dagli “ingredienti”: acqua, sapone e la soluzione idroalcolica sono i prodotti consigliati.

Per rendere massima la loro efficacia è importante strofinare l’intera superficie della mano: palmo, dorso, spazi interdigitali, polpastrelli e pollici per un tempo non inferiore ai 20 secondi attraverso le cosiddette “6 mosse per una corretta igiene”.

Un’altra accortezza è quella di asciugarsi bene le mani dopo il lavaggio perchè l’umidità e il calore della cute creano terreno favorevole alla sopravvivenza dei microrganismi.