Lente a contatto smart: registrare i ricordi potrebbe diventare realtà

Una lente “salva ricordi”. Probabilmente molti di voi conosceranno la serie originale Netflix, “Black Mirror”, una serie antropologica in cui vengono descritti scenari distanti dai nostri quotidiani, ma che contengono un pizzico di verità nel predire eventuali futuri prossimi, muovendo critiche (spesso non velate) al sopraggiungere della nuova era tecnologica.
Su questo scenario, la Sony si è presa “la briga” di creare una nuova smart lens in grado di scattare foto e salvarle.

L’utente deve semplicemente indossare la lente in uno dei due occhi, potendo inoltre scegliere tra lente morbida o rigida a seconda della preferenza, accendendola e spegnendola con il battito di ciglia.

Una lente dotata di sensori intelligenti

I sensori nelle lenti percepiscono e distinguono i movimenti volontari da quelli involontari
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Dopo aver trattato lenti completamente organiche sviluppate dalla IIT e lenti per il rilevamento della concentrazione del glucosio, è la volta della lente che salva i ricordi. L’azienda di Tokyo ha pubblicato una domanda di brevetto, rivelando che le lenti funzionerebbero con il semplice meccanismo delle palpebre, distinguendo i movimenti volontari da quelli cosiddetti di riflesso, grazie a particolari sensori piezoelettrici che convertono la pressione meccanica in energia elettrica.
“Un normale battito di ciglia dura dai 0.2 ai 0.4 secondi, dunque se il battito supera lo 0.5 viene automaticamente tradotto come atto volontario” cita il brevetto.
Sette inventori giapponesi hanno progettato i tre componenti: una fotocamera, un’unità di elaborazione wireless e un’unità di memorizzazione. La lente potrebbe dunque rendere obsoleta la fotocamera degli smartphone? In uno scenario ottimistico la faida tra la mela di Cupertino e la Samsung continuerà, ma l’avvento della lente potrebbe essere un concorrente in più.

Ma come si registrano i ricordi?

Basandosi sul “lampeggiare” degli occhi, proprio come nella serie tv. Sempre dal brevetto: “Nel caso in cui venga rilevata la chiusura della palpebra in contatto con l’unità dell’obiettivo, la centralina di registrazione registra l’immagine catturata dall’unità di rilevazione nel supporto di memorizzazione”. 

Dettagli progettuali della lente
Credit: United States Patent and Trademark Office

Non solo registrazione delle immagini, ma anche dei video: la lente potrebbe, infatti, registrare costantemente gli attimi di vita dell’individuo, offrendosi anche di eliminare le “schermate nere” derivanti dal battito di ciglia. Ma non solo. Il sistema è stato progettato per correggere le immagini, per eliminare sfocature e controllare la messa a fuoco, il tutto salvato in un dispositivo interno e non esterno, come può essere lo stesso smartphone. Per riprodurre poi il video, basterà semplicemente effettuare un movimento oculare diverso.


La tecnologia è ancora molto teorica, in quanto la domanda di brevetto fu depositata nel 2014, ma ad oggi ancora non si hanno maggiori novità a riguardo.

Published by
Valentina Casadei