Medicina

Leucemia mielomonocitica cronica: cos’è la patologia di Silvio Berlusconi

Ogni anno circa 4 persone ogni 100.000 è affetta da leucemia mielomonocitica cronica, tra questi pazienti è stato ricoverato al San Raffaele di Milano il Senatore della Repubblica Italiana, Silvio Berlusconi. Ma cos’è la leucemia mielomonocitica cronica, come si diagnostica e quali sono i trattamenti.

Che cos’è la leucemia mielomonocitica cronica?

La leucemia mielomonocitica cronica  (LMMC) è una patologia che si manifesta in seguito all’aumento dei globuli bianchi o monociti. Rientra tra le sindromi mileodisplastico-mieloproliferative e si trova tra le neoplasie mieloproliferative croniche e le sindromi mielodisplastiche. Dal punto di vista clinico la LMMC è identificata dalla presenza di blasti nel sangue periferico e nel midollo, da un elevata presenza di monociti nel sangue periferico e un significativo aumento dei precursori dei monociti midollari.

E’ una malattia che si manifesta in età avanzata e ha due varianti:

  • Displastica nella quale prevalgono anemia e neutropenia e si presenta con un numero di globuli bianchi <12.000/microlitro;
  • Proliferativa con un numero elevato di globuli bianchi superiore a 12.000/microlitro;

Le due varianti non si escludono a vicenda, infatti durante il decorso della malattia si può avere una naturale evoluzione dalla forma displastica a quella proliferativa, ma mai il contrario.

Altra suddivisione si ha sulla quantità in percentuale dei blasti nel sangue che possono oscillare dal 5% al 19% e nel midollo che variano dal 10% al 19%, venendo definite come LMMC-1 ed LMMC-2. La prima definizione è definita dall’OMS come la leucemia mielomonocitica cronica, nel caso della LMMC-2 tale leucemia presenta un decorso più aggressivo e si manifesta in fase acuta. Infatti, se la leucemia si presenta in forma cronica si può trasformare in una leucemia mieloide acuta, molto più pericolosa.

Come riconoscere la leucemia mieloide cronica?

I segni e sintomi della malattia sono variabili, tra essi vi sono: formazione frequente di ematomi, anemia, infezioni ricorrenti, ingrandimento del fegato e della milza, sanguinamenti, perdita di peso, sudorazioni notturne e cachessia.

Per identificare la sindrome, bisogna stimare differenti score che valutano i valori dell’emocromo, il numero di blasti e globuli bianchi, la citogenica e la mutazione di alcuni geni specifici come l’ASXL1. La presenza del LMMC deve essere riconosciuta se i livelli monocitosi periferica siano superiore a 1000/mc per più di 3 mesi in concomitanza all’assenza di ulteriori neoplasie mieloidi.

Mixed stage white blood cell on red cells background.Leukemia concept.

La diagnosi della malattia consiste in uno studio morfologico del sangue sia periferico che midollare, come la biopsia osteomidollare è importante per valutare la cellularità, la topografia delle cellule emopoietiche del midollo e la fibrosi. Si possono eseguire l’analisi molecolare di geni con la PCR, per riscontrare specifiche mutazioni, tecniche di Next Generation Sequencing ed anche l’analisi del cariotipo con il bendaggio o il FISH.

Perché viene la leucemia mieloide?

La leucemia mielomonocitica cronica è dovuta ad anomalie molecolari che si manifestano a livello delle cellule staminali. Spesso, la leucemia è dovuta a traslocazione cromosomiche, nella maggior parte dei casi coinvolge i cromosomi 9 e 22 che porta alla formazione del gene BCR-ABL. Altre mutazioni riguardano la famiglia degli oncogeni RAS, portando alla proliferazione cellulare incontrollata e causando almeno il 40% dei casi di leucemia mielomonocitica cronica. Oltre al RAS, un’altra proteina può generare la riproduzione cellulare essa è JAK2 che si manifesta nel 5-10% dei casi della LMMC.

Come si cura la leucemia linfatica cronica?

Essendo una malattia che coinvolge le cellule staminali una possibile cura è il trapianto delle stesse da un donatore, le quali una volta impiantante nell’organismo del malato possono scatenare una reazione immunitaria che può danneggiare i tessuti sani portando ad un’infiammazione di tipo acuta o di tipo cronica. Tra i sintomi della reazione si ha ittero, diarrea ed irritazione della pelle. Se il trapianto ha un esito positivo si prosegue con la chemioterapia.

Differenti sono i farmaci che possono essere adoperati non tanto per la guarigione ma per il contenimento della malattia, tra i medicinali adoperati vi sono:

  • Idrossiurea (HU) assunta per bocca, è un farmaco chemioterapico antimetabolita, modulando la dose sulla base della risposta dell’organismo, consentendo di tenere sotto controllo le complicanze vascolari.
  • 5-azacitidina il quale si basa sulla capacità di riattivare i geni non funzionanti nelle cellule neoplastiche con modifiche del DNA, di contro può portare eritema/dolore nella zona dove è iniettato il farmaco.
  • Ruxolitinib è un farmaco JAK inibitore ed è efficace per la riduzione della splenomegalia e sintomi sistemici e di contro può portare ad anemia e piastrinopenia.
  • Inibitori delle tirosin chinasi sono definiti farmaci intelligenti che colpiscono solo le cellule leucemiche che dipendono dalla proteina tirosin chinasi tumorale.

Il caso di Silvio Berlusconi

Il Senatore della Repubblica Italiana, Silvio Berlusconi, come affermano i professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, è affetto da leucemia mielomonocitica cronica, da differente tempo, con l’assenza di caratteristiche evolutive in leucemia acuta. Per la presenza di tale malattia, Berlusconi è interessato da un’infezione polmonare, la quale è trattata tramite una cura specialistica citoriduttiva per minimizzare gli effetti dell’iperleucocitosi patologica. Inoltre, inizierà un ciclo di chemioterapia per poter ridurre l’avanzamento della leucemia.

Published by
Valentina Maria Barberio