Il mantenimento di un buon livello di igiene orale domestica è molto importante per evitare che, da piccole problematiche facilmente trattabili, possano scaturire patologie di difficile risoluzione. Tuttavia, in certi casi anche lo spazzolamento quotidiano non risulta del tutto sufficiente a garantire la corretta rimozione di placca e tartaro accumulatisi nel tempo.
Il caso più emblematico è quello di pazienti che presentano problematiche a livello parodontale (infiammazione del tessuto di sostegno del dente, che può dar luogo, se non opportunamente trattata, alla formazione di tasche parodontali, più o meno profonde). Più questi solchi tendono ad ampliarsi e più si andrà a ridurre il sostegno necessa rio a garantire la corretta stabilità del dente, con il serio rischio di dover provvedere alla sua estrazione.Onde evitare che accada questo, è necessario trattare la parte infetta sin da subito, optando per una procedura di pulizia ancor più approfondita, rispetto a una classica igiene professionale.
Il procedimento odontoiatrico più utilizzato in questi casi, fondamentale per consentire la corretta e approfondita rimozione del tartaro e della placca all’interno delle tasche parodontali, è conosciuto con il nome di levigatura radicolare.
Prestiamo attenzione, in quanto una procedura di levigatura radicolare non viene effettuata in tutti i casi. Essa viene utilizzata in due situazioni specifiche:
L’obiettivo della levigatura radicolare è quello di rimuovere il materiale presente all’interno della tasca parodontale e levigare successivamente la superficie delle radici, eliminando il tartaro e la placca. In questo modo, i tessuti non più infiammati tenderanno a riposizionarsi, riducendo sempre di più la tasca parodontale e garantendo una maggiore stabilità al dente.
Non è raro sentir usare il termine curettage gengivale quasi alla stregua di un sinonimo della procedura di levigatura radicolare. Nonostante entrambe siano tecniche volte a rimuovere il tartaro e la placca al di sotto delle gengive, presentano una differenza assai rilevante.
Il curettage gengivale è una tecnica utilizzata soprattutto nel passato, per raschiare le gengive solo in modo superficiale, senza arrivare a intaccare la radice del dente.
Oggi, il trattamento standard per il trattamento delle problematiche parodontali è la levigatura radicolare, che arriva a ripulire proprio la radice del dente (un intervento, quindi, più approfondito è molto più efficace).
In casi meno complessi, è possibile eseguire la cosiddetta levigatura “a cielo coperto”, solitamente utilizzata se il tartaro e la placca non si sono accumulati in profondità e la tasca parodontale risulta essere poco profonda (compresa tra i 2,5 e i 4 mm).
La levigatura a cielo coperto viene eseguita inserendo uno strumento, chiamato scaler sottogengivale, tra la gengiva e il dente, che provvederà alla rimozione del tartaro e della placca dalla superficie radicolare. In alcuni casi potrebbe essere necessario utilizzare uno strumento ad ultrasuoni per rimuovere il tartaro più difficile da raggiungere.
Una volta che il tartaro e la placca saranno rimossi completamente, il professionista procederà a levigare la superficie radicolare, così da eliminare eventuali bordi irregolari e migliorare l’aspetto estetico del dente.
La particolarità della levigatura a cielo coperto è quella di non rendere necessario l’allontanamento (o scollamento) della gengiva dai denti esaminati, cosa che rende la procedura non particolarmente invasiva e senza la necessità di dover ricorrere a una sedazione del paziente.
In casi più rari, dove la malattia parodontale risulta essere ancor più avanzata, l’unico modo per effettuare una pulizia approfondita è quella che prevede l’uso della cosiddetta levigatura a cielo aperto.
Se nella precedente procedura non vi era la necessità di allontanare la gengiva dai denti coinvolti, in questo caso è necessario scollare il lembo gengivale dai denti interessati, utilizzando strumenti appositi. Così facendo, il dentista avrà modo di accedere con maggior facilità alla superficie radicolare e rimuovere il tartaro e la placca accumulatisi in profondità, procedendo anche in questo caso al levigamento della superficie radicolare, al fine di eliminare eventuali bordi irregolari e migliorare l’aspetto estetico del dente. Al termine della procedura, il professionista riposizionerà il lembo gengivale, così da garantire un buon processo di guarigione.
La particolarità di questo procedimento di levigatura è che, mentre viene eseguita, è possibile provvedere anche all’innesto di sostanze che consentiranno la generazione di nuovo tessuto parodontale garantendo, così, non solo una pulizia approfondita della parte, ma anche una riduzione progressiva del solco parodontale.
Uno degli effetti collaterali più comuni nei casi di levigatura radicolare, può essere l’aumento della sensibilità a livello dei denti interessati dal trattamento.
In alcuni casi, con la guarigione delle gengive in seguito al trattamento, è possibile che si possa verificare una leggera ritrazione, esponendo le radici del dente.
Ciò può causare fastidio o dolore, soprattutto quando si mangiano cibi particolarmente freddi.
In generale, si tratta di una controindicazione molto labile, se consideriamo quanto, una pulizia approfondita della zona, consenta di ridurre drasticamente il pericolo che la malattia parodontale si estenda ancor di più, minacciando la stabilità dei denti.
Ricordiamo sempre che, in seguito a questo trattamento, sarà necessario integrare i risultati raggiunti con prassi di buon senso, come un’accurata igiene orale domestica, oltre a controlli periodici dal vostro igienista dentale di fiducia, nei quali avremo modo di verificare che il processo di guarigione prosegua senza intoppi.