Probabilmente hai sentito parlare di Salmonella e ne hai familiarità con i sintomi. Ma potresti non aver sentito molto parlare della meno nota malattia di origine alimentare causata dal batterio Listeria monocytogenes. L’infezione da listeria è una malattia batterica di origine alimentare che può essere molto grave per determinate tipologie di individui. Le persone più a rischio sono: le donne in gravidanza, le persone di età superiore ai 65 anni e chi ha un sistema immunitario indebolito. Contrarre questo batterio è più comune in chi consuma carni di gastronomia mal lavorate e prodotti lattiero-caseari non pastorizzati. A differenza della maggior parte dei batteri, può crescere e moltiplicarsi a basse temperature, rendendo i batteri un potenziale problema anche negli alimenti adeguatamente refrigerati.
Le persone sane raramente si ammalano per l’infezione da listeria, ma la malattia può risultare fatale per: neonati e le persone con un sistema immunitario molto debole. Chi contrae il batterio e sviluppa un’infezione da listeria, può presentare uno tra i seguenti sintomi:
I sintomi potrebbero iniziare pochi giorni dopo aver mangiato cibo contaminato, ma possono essere necessari 30 giorni o più prima che inizino i primi segni e sintomi di infezione. Se l’infezione da listeria si diffonde al sistema nervoso, i segni e i sintomi possono includere, inoltre: mal di testa, confusione e/o convulsioni.
Rispetto ad altre malattie di origine alimentare, la listeriosi risulta rara ma molto più grave. Anche con un adeguato trattamento antibiotico, la malattia ha un alto tasso di mortalità del 20-30 %. Oltre il 90% delle persone affette da listeriosi necessita di essere ricoverata in ospedale, spesso in unità di terapia intensiva. Quando la listeriosi si verifica durante la gravidanza, può causare aborto spontaneo, bambini nati morti o morte neonatale. La listeriosi durante la gravidanza provoca perdita fetale in circa il 20% e la morte neonatale in circa il 3% dei casi. I neonati subiscono le conseguenze più gravi della listeriosi.
I batteri della Listeria si trovano nel suolo, nell’acqua e nelle feci animali. Le persone possono infettarsi con la listeria mangiando quanto segue:
Le persone possono anche infettarsi maneggiando cibo contaminato, come il cibo per animali domestici contaminato, o toccando superfici e utensili contaminati e poi trasferendo accidentalmente i batteri dalle loro mani alla bocca. I bambini possono essere infettati in utero o alla nascita se le loro madri hanno mangiato cibo contaminato durante la gravidanza.
Per prevenire un’infezione da listeria è necessario seguire semplici accorgimenti sulla sicurezza alimentare, come:
Tra i casi più frequenti di contrazione del battere vi è la consumazione di wurstel crudi, questo perché nei pastorizzatori industriali può accadere che qualche confezione non riceva il giusto trattamento termico.
Molti si chiedono fino a che temperatura possono sopravvivere i batteri. Generalmente, la cottura oltre i 65°C uccide quasi tutte le tipologie di batteri, tuttavia la listeria può contaminare i cibi anche dopo la loro produzione. Per questa ragione il battere risulta molto pericoloso, rimane dunque indispensabile prestare le attenzioni riportate precedentemente.
Per la maggior parte delle persone, i sintomi della listeriosi sono lievi e migliorano in pochi giorni. Di solito la terapia più comune è quella di rimanere a riposo e reintegrare i liquidi. I pazienti a più alto rischio di ammalarsi gravemente (per esempio, donne incinte o pazienti con un sistema immunitario indebolito) potrebbe avere la necessità di intraprendere cure antibiotiche anche in caso di sintomatologia debole. Complessivamente, il trattamento antibiotico tempestivo può aiutare a frenare gli effetti dell’infezione da listeria.
Dai dati che emergono dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2020 si sono rilevati ben 1876 casi di contrazione del battere responsabile della listeriosi in Europa. In media, in Italia, si contano circa 200 casi all’anno di infezioni causate da listeria con circa 30-40 decessi. Il tasso di ospedalizzazione è circa del 90%, il che significa che delle circa 1876 persone che contraggono la malattia ogni anno, circa 1688 saranno ricoverate in ospedale.
La listeria può infettare molte specie animali. I segni di malattia si vedono principalmente nei ruminanti, come bovini, capre e pecore. Gli animali infetti mostrano più comunemente gravi segni neurologici, come perdita di equilibrio, cerchi e spasmi corporei insoliti. Di solito si osservano anche febbre, perdita di appetito e diminuzione del livello di attività. La listeriosi è più comune nei conigli e nei roditori rispetto ai cani e ai gatti. I conigli e le cincillà sono particolarmente sensibili ai batteri. La malattia di solito causa un’infezione del sangue.
Concludendo, la listeria è un batterio poco conosciuto ma che presenta implicazioni gravi se sottovalutato. La modalità primaria per evitare la sua contrazione è l’attenzione verso la consumazione di determinati cibi anche dopo la cottura; questo perchè il battere può contaminare il cibo in ogni momento. Solitamente, le persone che contraggono il battere in forma acuta necessitano di ospedalizzazione cure antibiotiche.