L’oncologo svela la verità che gela il mondo: “Ho visto tanta gente morire, queste sono le 4 frasi che dicono prima di andarsene”
Quali sono i toccanti ultimi pensieri dei malati oncologici terminali? Un oncologo ha svelato i retroscena dietro a questa delicata fase
La professione dell’oncologo è indubbiamente tra le più sfiancati in assoluto. Non solo per l’aspetto puramente lavorativo, quanto più sotto il punto di vista mentale e psicologico. L’oncologo, infatti, si occupa dell’individuazione, e quindi della diagnosi, dei tumori, nonché del loro successivo trattamento mediante terapie basate sull’uso di chemioterapici, radioterapici ed ulteriori farmaci.
Ad accendere i riflettori sulla complicazioni nello svolgere quest’occupazione, è stato proprio un oncologo, l’indio-statunitense Siddhartha Mukherjee, vincitore del Premio Pulitzer, che alcuni mesi fa si è pronunciato con un toccante discorso durante una cerimonia tenutasi presso l’University of Pennsylvania.
Mukherjee ha confessato di aver trascorso con i propri pazienti i momenti più delicati della loro intera esistenza, specie durante le fasi terminali della stessa. Durante il periodo condiviso con loro, l’oncologo poneva sempre la medesima domanda, chiedendo se ci fosse qualcosa che avrebbero voluto dire o fare per sigillare i loro ultimi istanti sulla Terra.
Il racconto del dottore è davvero da nodo alla gola, ma aiuta ad aprire gli occhi a molti su come bisognerebbe apprezzare la vita e le persone che permettono di arricchirla. E ricorda anche che non è mai troppo tardi per rimediare agli errori commessi.
Le ultime parole dei pazienti terminali
Ogni paziente, prosegue il racconto di Mukherjee, rispondeva a suo modo, ma bene o male i quesiti vertevano sugli stessi argomenti, quattro in particolare. Secondo il dottore molte persone in punto di morte erano intenzionate a rimarcare o rivelare l’amore che provavano per una determinata persona, fosse questa un familiare, la propria anima gemella o un amico, così come garantire il perdono a qualcuno che aveva commesso qualche atto spiacevole nei confronti del paziente.
Di riflesso, altrettanti chiedevano di ricevere l’amore e il perdono da parte dei propri cari prima di spegnersi, in modo da poterlo fare nella serenità più totale. L’esperienza diretta dell’oncologo, rimarca come non sia mai tardi per dimostrare quell’apprezzamento nei confronti di una persona che non si è mai riuscito ad esternare, ne per mettere una pezza sugli errori commessi, permettendo finalmente una piena riappacificazione con gli altri.
Due concetti imprescindibili: amore e perdono
La lezione più importante che la professione dell’oncologo consegna, forgiando nel profondo ogni specialista, è che dall’imminente morte si può imparare tanto quanto dalla vita, afferma Mukherjee. Nel corso della cerimonia in cui ha tenuto questo discorso, data la presenza di numerosi giovani studenti, ha anche sollecitato i presenti a rivolgere momenti d’affetto e di gratitudine alle persone importanti della loro vita, le stesse persone che non li hanno abbandonati neanche nei momenti più complicati.
In una società in cui concetti come l’amore ed il perdono vengono screditati a beceri cliché e frasi fatte, sarebbe invece importante che gli stessi riacquisissero il significato che da sempre gli ha contraddistinti. E’ importante dunque mostrare costante attenzione a questi due aspetti, perché sono gli elementi che destano maggiori pensieri ai malati terminali che ci stanno lasciando. Ed è ancor più fondamentale non aspettare situazioni di estrema difficoltà e precarietà per esternare ciò che proviamo per le persone che ci circondano, ma, al contrario, è decisamente più fruttuoso sanare i rapporti incrinati e rivelare i nostri sentimenti nel fiore della nostra vita. A riportare le parole dell’oncologo è il portale “Bebés y más”