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Luca Giurato, è morto il noto giornalista e conduttore televisivo

Ad 84 anni si è spento Luca Giurato, volto noto della televisione italiana che per anni ha condotto trasmissioni soprattutto sui canali Rai.
Conduttore di Unomattina, La vita in diretta e Domenica In e protagonista, suo malgrado, di tanti sketch divertenti, si è spento a Santa Marinella dove era in vacanza con la moglie Daniela Vergara a causa di un infarto fulminante.
Ma ripercorriamo assieme la sua vita e la sua carriera.

Luca Giurato, le tappe fondamentali della sua vita

Luca Giurato nasce a Roma nel 1939, in una famiglia dal forte legame con l’estero. Suo padre, un diplomatico siciliano, dopo la Seconda Guerra Mondiale viene mandato a Porto Alegre, in Brasile, e poi a Rosario, in Argentina, a causa della sua fedeltà al regime fascista. Questa situazione influenzerà profondamente il giovane Giurato, che ricorderà le rare occasioni in cui vedeva il padre durante le festività.

Il matrimonio tra i suoi genitori non fu dei più felici, e quando Luca aveva 16 anni, la famiglia tentò una riconciliazione che li portò tutti in Argentina per alcuni mesi. Tuttavia, questo tentativo fallì, e dopo quattro mesi la madre decise di tornare in Italia, portando con sé due dei figli, mentre Luca rimase con il padre. Nonostante questo, Giurato trascorre la sua gioventù principalmente a Roma, dove vive insieme ai fratelli Flavio e Blasco, entrambi destinati a intraprendere carriere artistiche: Flavio come cantautore e Blasco come direttore della fotografia. Qui, Luca consegue il diploma di maturità classica presso il Liceo Virgilio e, appena ventenne, entra nel mondo del giornalismo.

La carriera

L’esordio arriva nei primi anni ’60 presso la redazione di “Paese Sera“, dove lavora come vice critico cinematografico. Le cose sembrano andare bene, finché non si trova a recensire Un giorno da leoni di Nanni Loy. Un suo commento sulla Resistenza, interpretata come patrimonio anche dei cattolici, gli costa il posto, che sarà assegnato a Dario Argento. Nonostante ciò, Giurato prosegue la sua carriera nella cronaca nera e diventa giornalista professionista nel 1965, guadagnandosi il rispetto della redazione e continuando a collaborare con “Paese Sera”. Nel 1986, la sua carriera prende una svolta decisiva quando Biagio Agnes, presidente della Rai, lo chiama per dirigere il Gr1. Giurato, sebbene inizialmente restio, accetta la sfida, supportato anche da Gianni Agnelli, allora proprietario de La Stampa.

La sua esperienza alla carta stampata lo aveva preparato, ma il passaggio alla televisione era qualcosa di completamente nuovo per lui. Diventa quindi vicedirettore del TG1 nel 1990, ed è proprio in questo periodo che appare per la prima volta in video, conducendo “A tutta stampa”, una rassegna stampa notturna all’interno del TgUno della notte. La consacrazione definitiva arriva nel 1993, quando Mara Venier lo sceglie come co-conduttore di Domenica In. Giurato, abituato a uno stile sobrio, comincia a usare un linguaggio pieno di superlativi, cercando di creare complicità con la collega. Celebre è rimasto l’episodio in cui la Venier si ruppe il ginocchio in diretta, un evento che molti attribuirono scherzosamente a Giurato, ma che lui ha sempre smentito, raccontando come fosse stata un’iniziativa della stessa Venier.
Nonostante il successo, Giurato lascia Domenica In dopo una sola stagione, per non allontanarsi troppo dal giornalismo. Passa alla conduzione di Unomattina, diventandone il conduttore più longevo. Tra il 1994 e il 2008, conduce il programma per ben dieci edizioni, intrattenendo il pubblico con le sue interviste e, inevitabilmente, le sue famose gaffes, che lo rendono una figura iconica nel panorama televisivo italiano.

Luca Giurato, le gaffes che lo hanno consacrato

Con il suo stile genuino e spontaneo, Giurato si è guadagnato l’affetto del pubblico, non solo per la sua professionalità come giornalista, ma anche per le sue numerose gaffes che, nel tempo, sono diventate leggendarie. La sua carriera televisiva, infatti, è stata punteggiata da episodi in cui, tra un lapsus e l’altro, le risate non mancavano mai.
Questi episodi di “scivoloni” linguistici e momenti comici hanno contribuito a rendere il suo personaggio indimenticabile. Con il passare degli anni, le sue gaffes sono diventate un vero e proprio cult della TV italiana, tanto da essere ricordate e citate ancora oggi.

Uno degli episodi più noti è sicuramente quello in cui Giurato, durante una trasmissione mattutina, ha trasformato la parola “equilibrio” in un irriconoscibile “equirolimbiro“. La pronuncia stravagante ha fatto immediatamente il giro dei media, portando risate a casa e in studio. Anche il suo celebre “buongiorno a tutti, tranne che ai pedofili”, pronunciato con una serietà disarmante, è rimasto impresso nella memoria degli spettatori, che non hanno potuto fare a meno di sorridere per l’evidente eccesso di zelo.
Le gaffes di Luca Giurato sono rimaste parte del patrimonio della televisione italiana. Anche se si sono verificate in momenti imprevisti, ogni errore ha portato una nota di leggerezza e spensieratezza nella vita quotidiana del pubblico. Anziché intaccare la sua reputazione, questi momenti l’hanno reso ancora più amato, facendo di lui un personaggio iconico della TV.

Ciao Luca!