Il magnesio è un minerale importante per il nostro organismo e per il corretto funzionamento di alcuni processi. Inoltre, rafforza il sistema immunitario e lo aiuta a contrastare gli agenti patogeni. Grazie a recenti studi si è anche scoperto che i linfociti T, in ambiente ricco di magnesio, sono in grado di eliminare in modo efficiente le cellule anormali o infette. Questa scoperta rappresenterebbe una svolta importante per riuscire a capire come agire nei confronti delle neoplasie.
Il magnesio (Mg) è un macro-elemento: si tratta infatti di uno dei minerali maggiormente presenti nell’organismo. Un adulto generalmente possiede tra i 20 e i 28 grammi di magnesio, che rappresentano circa lo 0.34% della massa corporea. Esso si accumula principalmente nelle ossa (50\60%), nei tessuti (39%) ed in piccola parte nel sangue (1%).
Questo minerale è fondamentale per tutti i tessuti e le cellule:
Il magnesio è presente in quasi tutti gli alimenti, ma lo troviamo in misura maggiore nei vegetali (in particolare in quelli a foglia verde come gli spinaci), nei legumi, nella frutta secca, nei semi oleosi e nei cereali integrali. Per quanto riguarda invece la frutta, rappresentano una buona fonte di magnesio le banane. Anche gli alimenti ricchi di fibre possono rappresentare una buona fonte di magnesio. La dose giornaliera di magnesio raccomandata è di circa 300 mg (valore di riferimento europeo).
L’ipomagnesemia, ovvero la carenza di magnesio a livello del plasma, si riscontra tra il 2,5% e il 15% della popolazione mondiale. Questa “condizione” può essere dovuta a carenze di tipo nutrizionale (denutrizione) oppure a una minore capacità dell’intestino di assorbire normalmente i nutrienti (malassorbimento). In alcuni casi si può sviluppare anche in seguito ad escrezione eccessiva di magnesio dai reni o dall’intestino. Sono a rischio anche le persone che assumono farmaci, che soffrono di diarrea cronica o che assumono grandi quantità di alcol.
Nella maggior parte delle persone la carenza non eccessiva di magnesio non da sintomi ne problemi. Tuttavia, nelle situazioni più gravi la carenza può causare crampi, contrazioni muscolari, nausea, vomito, intorpidimenti, convulsioni, aritmie e riduzione dei livelli di calcio e di potassio nel sangue.
Inoltre, la carenza di magnesio è anche associata a una varietà di malattie, come infezioni e cancro. Grazie a studi precedenti, si è potuto dimostrare che le neoplasie si diffondono più velocemente nell’organismo dei topi che ricevono una dieta a basso contenuto di magnesio rispetto agli altri.
Di recente, è stato anche scoperto che i linfociti T possono eliminare in modo efficace le cellule anormali o infette solo in un ambiente ricco di magnesio. In particolare, esso è importante per il funzionamento della proteina LFA-1, presente sulla superficie dei linfociti T.
Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori dell’Università di Basilea e dell’Ospedale universitario di Basilea, guidati dal professor Christoph Hess. Si è scoperto che la proteina LFA-1 funge da sito di attracco e svolge un ruolo essenziale nell’attivazione dei linfociti T.
Tuttavia, nello stato inattivo, questo sito di aggancio si trova in una conformazione piegata e quindi non è in grado di legarsi in modo corretto alle cellule infette\anormali. Ed è qui che entra in gioco il magnesio. Infatti, se esso è presente in quantità sufficienti è in grado di legarsi alle proteine LFA-1, permettendo a quest’ultima di mantenere la sua forma attiva.
Questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta significativa per le moderne immunoterapie contro il cancro. Queste terapie infatti hanno come obbiettivo quello di mobilitare il sistema immunitario, in particolare le cellule T citotossiche, per combattere le cellule tumorali. Inoltre, grazie a modelli sperimentali, i ricercatori hanno dimostrato che la risposta immunitaria dei linfociti T contro le cellule tumorali viene rafforzata in seguito all’aumento della concentrazione locale di magnesio.
Il ruolo del magnesio nella lotta contro il cancro è stata dimostrata anche da ulteriori analisi. Infatti, utilizzando i dati ricavati da studi condotti su pazienti oncologici, si è potuto dimostrare che le immunoterapie erano meno efficaci nei pazienti che presentavano ipomagnesemia. Ovviamente è importante realizzare strategie e continuare ad ampliare gli studi per poter testare l’effetto clinico del magnesio sul sistema immunitario.