Malattie infettive: cosa sono e come si manifestano
malattie infettive
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Le malattie infettive sono delle patologie causate da agenti microbici che si trasmettono attraverso diversi meccanismi, si riproducono e causano un’alterazione dell’omeostasi dell’organismo. Gli agenti responsabili e maggiormente diffusi sono: virus, batteri, protozoi e funghi. In questo articolo, dunque, approfondiremo le caratteristiche degli agenti microbici e le fasi che portano alla manifestazione delle malattie infettive.
Malattie infettive: classificazione agenti microbici
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Quando si parla di malattie infettive, la classificazione più utilizzata si basa sulla relazione che si instaura tra agente patogeno ed ospite. In particolare, parliamo di:
- saprofiti: si nutrono di materiali residui di altri organismi e si riscontrano nell’ambiente
- commensali: convivono con l’ospite senza arrecare alcun danno e/o beneficio e li possiamo trovare su tegumenti e mucose
- parassiti: vivono in un organismo di specie diversa provocando danni. Vengono distinti in patogeni e opportunisti; rispettivamente i primi creano un danno su un ospite sano, mentre i secondi arrecano danni solo se l’ospite hadifese immunitarie compromesse
Come si manifestano le malattie infettive?
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Affinchè si manifesti una malattia infettiva, ci sono diverse fasi che permettono al patogeno di attecchire e colonizzare l’ospite. In particolare, si parla di 4 fasi:
1) Contaminazione
Costituisce la prima fase di diffusione del patogeno stesso durante la quale si ha il contatto tra individuo e agente patogeno. Negli anni il termine “contaminazione” è stato sostituito da “esposizione”; gli agenti patogeni sono presenti nell’ambiente e la contaminazione avviene quando l’ospite è esposto a questi agenti e va a costituire un vero e proprio serbatoio di infezione.
L’agente patogeno, dunque, si trasferirà nel serbatoio di infezione che può essere rappresentato da diverse fonti; in questa fase, perciò, avviene, come detto, il contatto tra ospite ed agente. Il trasferimento, in particolare può avvenire per mezzo di veicoli (altri organismi che trasportano il patogeno alla sorgente) o di vettori (mezzi animati in cui il patogeno compie parte del suo ciclo vitale e sopravvive).
2) Penetrazione
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Il corpo umano è caratterizzato dalla presenza di diverse barriere anatomiche volte a proteggere l’organismo dall’attacco di diversi patogeni: le prime sono la cute e le mucose. La cute è a tutti gli effetti una barriera fisica, mentre le mucose costituiscono barriere con meccanismi antimicrobici (lacrime, enzimi salivari, succhi gastrici).
Quando queste barriere diventano inefficaci il patogeno le supera e riesce a penentrare all’interno dell’organismo attraverso due modalità:
- attivamente attraverso, ad esempio, lesioni della cute
- a seguito di punture di insetti, aghi o lame contaminate che fungono da vettori
3) Localizzazione
Dopo aver penetrato l’organismo, il patogeno raggiunge l’organo bersaglio avente tutte le caratteristiche che gli permettono di sopravvivere e svilupparsi. Come fanno a riconoscere l’organo specifico?
I patogeni attuano diversi meccanismi per riconoscere il giusto bersaglio; molti batteri, ad esempio, possiedono esoenzimi che agiscono sulle cellule adiacenti al sito di infezione che, idrolizzando i componenti del tessuto umano, ne favoriscono l’invasione.
Infine, la colonizzazione dell’organo bersaglio avviene grazie all’adesività: il microrganismo possiede delle strutture sulla propria superficie che riconoscono recettori, ovvero siti di legame specifici sulla cellula bersaglio.
4) Infezione
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Questa ultima fase è caratterizzata dalla vera e propria interazione tra ospite e patogeno che si manifestano con la comparsa dei sintomi della patologia. L’infezione può essere responsabile della malattia conclamata o della distruzione del patogeno stesso grazie alla risposta immunitaria dell’organismo.
Nel caso dell’uomo, il tempo che intercorre tra penetrazione del patogeno e la manifestazione della patologia viene definito “periodo di incubazione” e varia in base alle diverse patologie. Infatti, ad esempio, il periodo di incubazione nel caso dell’influenza è di 1-3 giorni, mentre nel caso della mononucleosi varia dalle 4 alle 6 settimane.
Prevenire le malattie infettive
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Mantenere uno stato di salute vuol dire anche attuare delle tecniche preventive volte al controllo e/o all’eventuale eradicazione di alcune patologie. In generale nell’ambito delle malattie si parla di tre livelli di prevenzione, ma non sempre applicabili per le malattie infettive:
- primaria: è un tipo di prevenzione da attuare sugli individui sani a scopo totalmente preventivo; si cerca così di impedire l’insorgenza di nuovi casi andando a potenziare le difese dell’organismo. Nelle malattie infettive il potenziamento delle difese immunitarie risulta essere un’ottima “arma”
- secondaria: agisce sugli individui già affetti dalla malattia, ma che non manifestano ancora segni clinici. Questo tipo di prevenzione è resa possibile grazie alla diagnosi precoce, capiamo dunque come non sia applicabile nel caso delle malattie infettive che riescono ad essere individuate solo dopo la manifestazione dei sintomi
- terziaria: in questo caso, è applicabile anche nei casi delle malattie infettive perché agisce sui malati conclamati.
Nello specifico, invece, nelle malattie infettive possiamo parlare di:
- profilassi indiretta: agisce sull’ambiente con l’obiettivo di eliminare i patogeni che potrebbero contagiare l’uomo
- profilassi diretta: volta all’individuazione della fonte di infezione ed alla successiva neutralizzazione (profilassi diretta generica) o agendo sull’individuo potenziando il sistema immunitario (profilassi diretta specifica).