Mammografia: cos’è, a cosa serve e quando va fatta
Quando si entra nell’età adulta, è bene prestare un’attenzione sempre crescente al proprio stato di salute; controlli regolari e tempestivi possono favorire la diagnosi precoce di una patologia particolarmente grave e facilitarne il trattamento terapeutico. Per quanto riguarda le donne, l’attività di screening è una delle principali armi a disposizione contro il tumore al seno (il primo per diffusione e decessi tra la popolazione di sesso femminile), una delle malattie che, se individuata per tempo, può essere gestita e, in molti casi, debellata in maniera efficace. Naturalmente, ciò è possibile anche, se non soprattutto, grazie a specifici esami diagnostici; quello principale è senza dubbio la mammografia: in questo articolo, vediamo di cosa si tratta, come viene effettuato e quando è consigliabile (o necessario) sottoporsi ad un esame di questo tipo.
Cos’è la mammografia
Come spiega il sito ufficiale dell’AIRC, la mammografia “è un esame radiografico che consente di visualizzare precocemente la presenza di noduli non ancora palpabili che possono essere dovuti alla presenza di un tumore. All’interno dei programmi di screening, si effettuano due proiezioni radiografiche, una dall’alto e l’altra lateralmente, e i risultati vengono valutati separatamente da due radiologi per garantire una maggiore affidabilità della diagnosi”. È possibile distinguere tra mammografia clinica (o diagnostica) e di screening: nel primo caso, si tratta di un esame effettuato per individuare eventuali anomalie su di un singolo paziente; nel secondo caso, invece, si tratta di esami eseguiti su vasta scala, ossia “proposto a tutte le persone in una certa fascia di età e con particolari caratteristiche”, come si legge sul portale dell’AIRC.
Dal punto di vista tecnico, la mammografia è una radiografia dei tessuti del seno, eseguita per mezzo di un’apparecchiatura denominata unità mammografica. Il dispositivo include una colonna, un tubo radiogeno (dal quale viene emesso un fascio di raggi X), un supporto e una paletta in plastica per tenere ferma la mammella durante l’esame e comprimere i tessuti della stessa, per renderli più uniformi.
Come sottoporsi ad una mammografia
L’esame mammografico, in base alle disposizioni del Ministero della Salute, è gratuito per le donne che rientrano nella fascia di età compresa tra i 50 ed i 69 anni. Lo screening per il cancro al seno all’interno di questo campione di popolazione prevede che il paziente si sottoponga alla mammografia ogni due anni. Le donne che non hanno raggiunto il 45esimo anno di età possono sottoporsi all’esame sia rivolgendosi ad una struttura del Servizio Sanitario Nazionale oppure presso un laboratorio privato; in entrambi i casi è necessaria l’impegnativa da parte del medico curante. Qualora ci si rivolga ad una struttura privata, è possibile prenotare l’esame di cui si ha bisogno direttamente online tramite uno dei numerosi portali di riferimento, come nel caso della mammografia bilaterale su Ionoforetica.it, che dà la possibilità di scegliere liberamente il giorno e l’orario, in base alle disponibilità.
Quando sottoporsi ad una mammografia
Non c’è un momento preciso nell’arco della vita di un paziente in cui si manifesta l’obbligo o la necessità di sottoporsi ad un esame radiografico. In generale, è buona norma fare riferimento al proprio medico curante e, successivamente, ad uno specialista. Ovviamente, l’esame si rende necessario quando, a seguito di un consulto specialistico, siano emersi sintomi (anomalie esterne o interne alla mammella) riconducibili al tumore al seno che vanno quindi approfonditi tramite apposite procedure diagnostiche. In assenza di sintomi, è bene partecipare al programma nazionale di screening approntato dal Ministero della Salute, una volta sopraggiunta l’età per la quale è previsto l’esame gratuito ogni due anni; l’età minima varia di regione in regione, in quanto alcune hanno esteso il range di applicazione del ticket a prima dei 50 anni (oppure oltre i 69).