La bella stagione, le vacanze al mare e le alte temperature espongono la nostra pelle e la nostre mucose ad un esposizione continua ai raggi solari. Per molti l’abbronzatura è un must have durante l’estate, ma l’esposizione continua e non protetta costituisce una delle forme di rischio più significative per quanto riguarda il melanoma e non solo.
Il melanoma è un tumore, spesso maligno che deriva dai melanociti presenti nelle zone pigmentate come pelle e mucose. La trasformazione dei melanociti in cellule maligne provoca la formazione di cellule tumorali aggressive, che nel caso specifico del melanoma hanno una forte propensione alla metastasi.
Il melanoma colpisce specialmente dopo i 50 anni, anche se l’età media della diagnosi si è abbassata notevolmente negli ultimi anni, complice sia la più marcata campagna di propensione che una maggiore conoscenza della patologia. In Italia i dati AIRTUM 2017 stimano circa 7.3000 nuovi casi ogni anno. Tuttavia è bene specificare che il tumore in questione rappresenta solo il 5% dei tumori della cute.
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma sono sicuramente le esposizioni prolungate al sole, sopratutto se in presenza di vesciche dovute a scottature ripetute. Anche l’abbronzatura reiterata secondaria all’esposizione ai raggi ultravioletti è sicuramente da considerare un fattore di rischio. Pelle chiara, lentiggini, nevi atipici, immunosoppressione, familiarità e tumori delle pelle non melanomatosi sono sicuramente fattori di rischio da attenzionare.
Diverse sono le sindromi che possono aumentare le percentuali di comparsa di melanoma maligno, come la sindrome del nervo displastico e la sindrome familiare del nervo displastico-atipico-melanoma. Il melanoma è tipicamente meno diffuso nei soggetti con tonalità di pelle scura, soggetti anche una minore percentuale di scottature in grado di favorire la formazione di cellule tumorali.
Il melanoma si classifica secondo la seguente lista:
La diagnosi è posta tramite biopsia, anche se la demoscopia a luce polarizzata e ad immersione può essere utilizzata per distinguere i melanomi dalle lesioni benigne. Le caratteristiche che destano preoccupazione, note come l’“ABCDE” sono: asimmetria, bordi irregolari, colore, diametro > 6 mm ed evoluzione. Altri segnali d’allarme sono; recente ingrandimento o variazione della forma, cambiamento della superficie o della consistenza, segni di flogosi nella cute circostante.
Una diagnosi rapida del tumore aumenta consistentemente le chance di sopravvivenza. Il melanoma maligno è per antonomasia uno dei tumori più aggressivi e con una diffusione metastatica rapidissima che può portare all’exitus in poche settimane.
Ridurre i fattori di rischio del melanoma non è semplice, poiché molti sono difficilmente controllabili. Sicuramente limitare l’esposizione solare, specialmente nelle ore cruciali (12:00-16:00) è di fondamentale importanza. L’utilizzo di creme solari protettive riduce il rischio di scottature con conseguente diminuzione delle percentuali di comparsa del tumore.
L’utilizzo della crema solare però non va limitato all’utilizzo estivo e feriale, ma va sostituito con un utilizzo multistagionale e giornaliero della protezione solare. Anche nei mesi invernali sarebbe bene proteggere la cute dai raggi solari, specialmente le zone maggiormente esposte come il volto.
A cura di Federico Ricerca.