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Miastenia oculare: tutto quello che c’è da sapere sulla malattia di Gattuso

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È da qualche partita del Napoli che Gennaro Gattuso, allenatore della squadra, è apparso stanco e con l’occhio destro bendato ma, in una recente intervista, è lui stesso a parlarne e a tranquillizzare tutti: “Ho una malattia autoimmune, si chiama miastenia oculare, e per la terza volta in dieci anni si è ripresentata, l’occhio andrà al suo posto e sarò più bello il più presto possibile”.

Infatti, come ha sottolineato l’ex calciatore, è una patologia di cui soffre da anni che si è manifestata quando ancora giocava nel Milan, in particolare durante l’ultima partita della sua carriera calcistica, Milan-Lazio: “Avevo 34 anni quando a un certo punto vedevo sei Ibra e sei Nesta in campo, ho giocato 30 minuti con un occhio solo. Quando sono entrato in tackle su Nesta pensando fosse un avversario ho capito che non potevo andare avanti e ho chiesto il cambio”.

Miastenia oculare: quando il corpo si autosabota

Funzionamento corretto nella giunzione neuromuscolare vs funzionamento alterato a causa della miastenia oculare

La miastenia oculare è una forma localizzata ai muscoli oculari della generica miastenia gravis, malattia autoimmune caratterizzata da un’interruzione nella trasmissione dei segnali contrattili tra i nervi e i muscoli a causa di auto-anticorpi che “attaccano” parti dell’organismo non riconoscendole più come tali ma come patogeni; nello specifico, il “nemico da eliminare” è il recettore post-sinaptico dell’acetilcolina (AChR), che svolge un ruolo chiave nella propagazione del segnale.

Spieghiamoci meglio: la giunzione neuromuscolare (che vediamo in figura) è la sinapsi periferica che si forma tra un motoneurone e una determinata fibra muscolare, eventuali malfunzionamenti causano alterazioni della capacità contrattile del muscolo. Infatti, quando uno stimolo che viaggia sottoforma di segnale elettrico arriva nell’estremità del neurone pre-sinaptico, questo incomincia a rilasciare un neurotrasmettitore, l’acetilcolina, che viene “rilevata” dagli appositi recettori presenti sulla fibra muscolare che si attiva. Nella miastenia oculare è come se i muscoli non fossero più in grado di “rilevare” il neurotrasmettitore, conseguenza dello stimolo, e quindi non si contraggono.

Attenzione ai sintomi: molto simili a problemi neurologici

Esempio di palpebra cadente dovuta a miastenia oculare

Le prime conseguenze molto generiche, spesso sottovalutate, sono debolezza muscolare e facile affaticabilità, che peggiora con l’esercizio e migliora con il riposo; con il passare del tempo, si manifestano sintomi specifici come visione doppia (diplopia binoculare) e palpebra cadente (ptosi palpebrale).

La prima si manifesta solo con entrambi gli occhi aperti e, in questo caso, i bulbi oculari non sono ben allineati tra loro (simile strabismo), quindi mirano in punti diversi producendo sdoppiamento dell’immagine. La seconda deriva dalla compromissione del normale funzionamento del muscolo elevatore della palpebra superiore, muscolo responsabile dell’elevazione della palpebra. La palpebra cadente è un sintomo che può essere mono- o bilaterale. Inoltre, i soggetti spesso definiscono “fluttuante” la manifestazione di questi disturbi, ovvero si alternano fasi di miglioramento a fasi di peggioramento durante l’arco di tutta la giornata, per poi peggiorare nelle ore notturne.

Come riconoscere la miastenia oculare?

La diagnosi della miastenia oculare non è così semplice, soprattutto per i sintomi molto simili a malattie neurologiche. Ad oggi, alcuni esami necessari e utili sono: analisi sangue che mirano a valutare l’eventuale aumento degli autoanticorpi presenti (si stima un incremento di circa 50-70%), il test dell’edrofonio cloruro, sostanza che blocca l’enzima responsabile della scomposizione dell’acetilcolina a livello neuromuscolare, viene somministrata per via endovenosa; in caso di scomparsa rapida ma temporanea dei sintomi, la malattia è confermata. Infine, viene effettuata anche l’elettromiografia, tramite l’introduzione di piccoli aghi nei muscoli intorno agli occhi, per valutare la conduzione del segnale elettrico.

Ad oggi, non esiste una cura definitiva ma terapie a base di farmaci immunosoppressivi, per ridurre la risposta immunitaria e rendere meno aggressivi gli autoanticorpi, hanno permesso di migliorare la prognosi dei soggetti affetti da miastenia oculare che conducono una vita quasi normale.