Microbioma bloccato: come la fibrosi cistica altera lo sviluppo intestinale
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Microbioma, come funziona con i giovanissimi che soffrono di fibrosi (Freepik Foto) - www.biomedicalcue.it
La fibrosi cistica (FC) è una malattia genetica che colpisce diversi organi, tra cui i polmoni e il sistema digestivo.
Tra le molte complicazioni associate a questa patologia, uno degli aspetti meno noti ma fondamentali è il suo impatto sullo sviluppo del microbioma intestinale nei neonati. Uno studio recente condotto dalla Geisel School of Medicine di Dartmouth ha evidenziato come i bambini affetti da fibrosi cistica presentino una maturazione alterata del microbioma intestinale rispetto ai bambini sani, con possibili ripercussioni negative sulla loro salute.
In condizioni normali, il microbioma intestinale di un neonato subisce una serie di cambiamenti dinamici durante i primi anni di vita. Questi cambiamenti sono influenzati da vari fattori, tra cui il tipo di parto (naturale o cesareo), l’alimentazione (allattamento materno o artificiale) e la transizione agli alimenti solidi. Intorno ai tre-cinque anni, il microbioma assume una configurazione più stabile e simile a quella di un adulto. Tuttavia, nei neonati con fibrosi cistica, questo processo di maturazione risulta significativamente rallentato.
Il team di ricerca ha analizzato campioni fecali di 40 neonati con fibrosi cistica, raccolti tra il 2009 e il 2019 presso il Dartmouth Hitchcock Medical Center. Utilizzando tecniche avanzate di sequenziamento del DNA, gli scienziati hanno confrontato il microbioma di questi bambini con quello di neonati sani, basandosi su dati provenienti da grandi database pubblici negli Stati Uniti e in Europa settentrionale. I risultati hanno mostrato che il microbioma dei neonati con fibrosi cistica rimane meno diversificato e meno dinamico nel tempo rispetto a quello dei bambini sani.
Una delle scoperte più rilevanti riguarda la ridotta presenza di Faecalibacterium prausnitzii nel microbioma dei bambini affetti da fibrosi cistica. Questo batterio è noto per il suo ruolo benefico nell’intestino, in quanto contribuisce alla fermentazione delle fibre alimentari e stimola risposte antinfiammatorie. La sua carenza potrebbe essere una delle cause dell’infiammazione intestinale cronica osservata nei pazienti con fibrosi cistica. Inoltre, altri batteri benefici risultano meno abbondanti, mentre alcune specie potenzialmente dannose sembrano proliferare più facilmente.
Alterazioni e funzionamento, tutto ciò che c’è da sapere
Queste alterazioni del microbioma potrebbero avere conseguenze significative sulla salute generale dei neonati con fibrosi cistica. Una flora intestinale meno diversificata e meno ricca di batteri benefici può influenzare negativamente la digestione, l’assorbimento dei nutrienti e il sistema immunitario. Questo potrebbe spiegare alcuni dei sintomi comuni nei bambini con fibrosi cistica, come i problemi di crescita e l’infiammazione intestinale persistente. Inoltre, una compromissione precoce del microbioma potrebbe predisporre a ulteriori complicazioni nel corso della vita.
Gli scienziati stanno ora pianificando studi su modelli animali per approfondire le cause di queste alterazioni del microbioma intestinale nei pazienti con fibrosi cistica. L’obiettivo è comprendere meglio il legame tra la malattia e i cambiamenti nella flora batterica, oltre a esplorare potenziali interventi terapeutici. Tra le soluzioni ipotizzate, vi è l’uso di probiotici specifici o modifiche dietetiche mirate a favorire la crescita di batteri benefici nell’intestino.
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Microbioma e funzionamento
Se si riuscisse a sviluppare strategie efficaci per riequilibrare il microbioma intestinale nei neonati con fibrosi cistica, si potrebbero ottenere miglioramenti significativi nella loro qualità di vita. Interventi precoci potrebbero non solo ridurre l’infiammazione intestinale, ma anche migliorare l’assorbimento dei nutrienti e rafforzare il sistema immunitario. Inoltre, un microbioma più sano potrebbe avere effetti positivi anche su altri aspetti della malattia, contribuendo a una gestione più efficace della fibrosi cistica nel lungo termine.
Lo studio della Geisel School of Medicine rappresenta un passo importante verso una maggiore comprensione del ruolo del microbioma nella fibrosi cistica. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per tradurre queste scoperte in terapie concrete, la possibilità di intervenire sul microbioma apre nuove prospettive per migliorare la salute dei pazienti affetti da questa patologia. Con il progresso delle tecnologie di analisi del DNA e delle strategie di modulazione del microbioma, in futuro potrebbero emergere nuove opzioni terapeutiche per contrastare gli effetti della fibrosi cistica sul sistema digestivo.