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Ministero della Salute lancia l’allarme: chi vive qui rischia di morire prima | Una malattia silenziosa sta facendo una strage

Corpi in obitorio (Depositphotos foto)

Corpi in obitorio (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Questo particolare luogo si trasforma in un incubo silenzioso: troppe morti sospette, una sola possibile spiegazione.

Ci sono posti che sembrano usciti da un sogno. Ti ci trasferisci pensando di lasciarti alle spalle il caos dei luoghi più rumorosi, inseguendo un pò di pace e aria pulita. Ma a volte… beh, a volte le apparenze ingannano.

In certi luoghi tutto sembra funzionare alla perfezione. Le stagioni seguono il loro ritmo, la gente vive in armonia, e ogni volto è familiare. Ma basta poco per rompere quell’equilibrio. Un dettaglio strano, una coincidenza di troppo, e improvvisamente iniziano a emergere dubbi. Il paradiso si incrina.

Quando in un paese così qualcosa va storto — e succede più di una volta — la faccenda cambia tono. Non è più un caso isolato, ma una specie di ombra che si allunga, di voce che circola sottovoce. E allora si cerca una spiegazione. Qualsiasi cosa. Acqua? Aria? Qualcosa che mangiamo? Tutto diventa sospetto.

E il punto è che le risposte non arrivano subito. Anzi, spesso non arrivano affatto. Nel frattempo però la paura cresce, e anche un pò di rassegnazione. “È così e basta”, si dice qualcuno. Ma altri continuano a farsi domande. Perché in fondo, non può essere solo una coincidenza… o sì?

Quando i numeri fanno paura

C’è stato un momento in cui i conti non tornavano più. In meno di trent’anni, 16 persone su circa 200 si sono ammalate di SLA, una malattia rara e devastante che paralizza il corpo fino a fermarne il respiro. È una percentuale assurda, roba da far impallidire qualsiasi statistica europea.

Come riporta Il Fatto Quotidiano, all’inizio nessuno sapeva cosa pensare. La dottoressa Valerie Foucault, fu la prima a notare che qualcosa non quadrava. Le autorità però la ignorarono. Dicevano che sì, succede, ogni tanto ci sono gruppi di casi… ma poi bam, altri tre malati. Così partì una vera e propria indagine. Anni di controlli, analisi sull’acqua, sull’aria, sul terreno. Hanno controllato tutto, persino il legno riciclato usato per le case. Ma niente. Nessuna causa evidente. Fino a che non c’è stata la svolta.

Fungo falso spugnolo (Depositphotos foto)
Fungo falso spugnolo (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

La svolta, tra scettici e superstiti

Poi, a un certo punto, spunta un neurologo americano — Peter Spencer — con un’idea tanto semplice quanto spiazzante: e se fosse colpa di un fungo? Un tipo particolare, il “falso spugnolo”, considerato una leccornia da queste parti. Tossico se non trattato bene. Quasi tutti i malati l’avevano mangiato. Gli altri no. Coincidenza?

Negli ultimi anni, guarda caso, da quando nel piccolo paese di Montchavin, tra le Alpi francesi, non si cucinano più quei funghi, i casi di SLA si sono fermati. Zero. Stop. Ma non tutti ci credono. C’è chi dice che è solo una casualità, chi parla di altri fattori. Ma una cosa è certa, c’è qualcosa di preoccupante in questi luoghi.