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“Non posso più correre”: mondo del tennis sconvolto | La campionessa costretta a letto dalla malattia

Tennista (Depositphotos foto)

Tennista (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

La campionessa italiana ha raccontato la sua lotta contro la malattia e il difficile percorso di recupero, tra forza e amarezza.

Lo sport è fatto di sfide continue. Gli atleti passano la vita a superare ostacoli, ad allenarsi fino allo sfinimento, a spingere il corpo oltre ogni limite. Ma certe battaglie non si combattono in campo, né in palestra. Ci sono momenti in cui la forza fisica non basta più, e quello che serve è qualcosa di molto più profondo.

Per un campione, il corpo è un tempio, uno strumento perfettamente calibrato che deve rispondere a ogni comando. Ma cosa succede quando, all’improvviso, quello stesso corpo inizia a cedere? Quando anche i gesti più semplici diventano difficili, persino impossibili? È un’esperienza devastante, soprattutto per chi ha costruito la propria vita attorno al movimento e alla competizione.

La malattia arriva senza chiedere permesso, e cambia tutto. Ogni cosa si trasforma: le priorità, le prospettive, il modo di affrontare la giornata. Per uno sportivo, abituato a reagire con determinazione a ogni difficoltà, accettare la fragilità del proprio corpo può essere la prova più dura in assoluto. Perché non si tratta solo di curarsi, ma di accettare una nuova realtà, con i suoi limiti e le sue sfide.

Eppure, tanti ex atleti trovano modi per restare legati allo sport anche dopo il ritiro. Qualcuno diventa allenatore, altri commentatori, altri ancora scoprono passioni completamente diverse. Ma quando il corpo non permette più di fare neanche il minimo indispensabile, la sfida cambia completamente. E tutto quello che resta è la forza di volontà.

Una storia di dolore e speranza

L’ex campionessa ha sempre condiviso la sua esperienza con chi stava affrontando lo stesso incubo. “Ci sono giorni in cui ti senti distrutta, ma poi trovi la forza per rialzarti”, ha raccontato, sottolineando quanto sia fondamentale avere accanto persone che ti sostengono: medici, psicologi, familiari. Una vera squadra.

In quei periodi difficili, la cosa più complicata da accettare fu l’impossibilità di fare ciò che aveva sempre amato. “Non posso giocare a tennis, non posso correre“, ha confessato con amarezza. Nel percorso per ritrovare la piena energia, decise di mettere nero su bianco la sua esperienza, scrivendo un libro che racconta il viaggio attraverso la malattia. Un modo per trasformare il dolore in qualcosa di utile, per sé e per gli altri.

Francesca Schiavone (Rai - youtube screenshot)
Francesca Schiavone (Rai – youtube screenshot) – www.biomedicalcue.it

La battaglia di Francesca Schiavone

Nel mondo del tennis, certi nomi restano impressi nella memoria degli appassionati. Uno di questi è sicuramente Francesca Schiavone, prima italiana a vincere un torneo del Grande Slam. Ma nel 2019, la sua vita ha preso una piega inaspettata: la diagnosi di linfoma di Hodgkin ha stravolto tutto.

Affrontare un tumore non è mai semplice, ma la Schiavone decise di raccontare apertamente la sua battaglia. In un’intervista al Corriere della Sera, parlò del percorso difficile tra cure e sacrifici. La chemioterapia, la paura, i giorni in cui il corpo sembrava arrendersi. Ma anche della forza che ha trovato nella famiglia: “Ho avuto la fortuna-sfortuna che mia mamma si ammalasse prima di me”, ha detto, spiegando come quell’esperienza l’abbia aiutata a comprendere il valore del supporto reciproco. E ora, dopo aver sconfitto la malattia da tempo, vive una nuova e stimolante fase della sua vita.