Posporre la sveglia al mattino è l’errore più grande che tu possa fare: il tuo cervello ti implora di smettere.
Posporre la sveglia di qualche minuto è un’abitudine comune a molti. La mattina, quando l’allarme suona e la tentazione di rimanere ancora qualche istante sotto le coperte si fa sentire, sembra un piccolo lusso poter allungare il tempo del risveglio. La funzione snooze, in questo senso, sembra venire in soccorso. Chi non ha mai pensato che ritardare di qualche minuto il risveglio possa aiutare a cominciare la giornata con più tranquillità?
In realtà, questo gesto che compiamo quasi automaticamente può nascondere delle insidie per il nostro benessere quotidiano. Molti di noi credono che posticipare il risveglio ci offra l’opportunità di guadagnare qualche minuto in più di riposo, ma in realtà le cose potrebbero non essere così semplici. Questa pratica, apparentemente innocua, potrebbe addirittura renderci più stanchi e meno produttivi durante la giornata, e non solo.
Nonostante le buone intenzioni, i benefici del prolungare il sonno con lo snooze sono spesso illusori. Il nostro corpo, infatti, segue dei cicli di sonno precisi e regolari che vengono interrotti quando l’allarme ci sveglia bruscamente. Il sonno, un processo delicato e necessario per il recupero delle energie, viene così alterato, portando effetti negativi sia sul breve che sul lungo periodo.
Gli esperti del sonno hanno cominciato a studiare più da vicino gli effetti di questa abitudine diffusa. Come ci svegliamo è importante quasi quanto quanto dormiamo, e interrompere i cicli del sonno può portare a spiacevoli conseguenze per la nostra salute e il nostro cervello.
Il nostro cervello, quando ci svegliamo, non è subito pronto a funzionare a pieno regime. L’inerzia del sonno è un fenomeno ben noto agli studiosi, e indica quella fase in cui, appena svegli, ci sentiamo confusi e intontiti. Questa sensazione può durare diversi minuti, e il suo effetto può peggiorare se ci svegliamo in un momento sbagliato del nostro ciclo di sonno.
Proprio qui entra in gioco il pulsante snooze. Secondo numerosi studi, posticipare la sveglia interrompe ulteriormente il ciclo di sonno in cui ci troviamo, aumentando la probabilità di sentirsi disorientati e meno energici. Questa interruzione dei cicli naturali del sonno, infatti, porta a una sorta di mini-risvegli forzati che non lasciano il tempo al corpo di riprendersi completamente.
I ricercatori hanno esaminato 450 adulti, monitorando le loro abitudini di risveglio e l’uso del pulsante snooze. Il 57% dei partecipanti faceva uso di questa funzione quotidianamente. Lo studio ha evidenziato che chi ricorreva allo snooze, soprattutto le donne che risultavano farne maggior uso, tendeva a sentirsi meno riposato e a soffrire di maggiore stanchezza durante il giorno. I dati hanno mostrato come questa pratica non solo comprometta la qualità del sonno, ma riduca anche le prestazioni fisiche e mentali, incidendo sulla qualità della vita complessiva.
Questo perché il nostro cervello, quanto posticipiamo la sveglia, rielabora un ciclo del sonno profondo che dovrebbe durare almeno 75-90 minuti, ma che invece viene costretto ad interrompersi dopo cinque o dieci minuti. Perciò, oltre a farci sentire ancor più stanchi, questa pratica sbalza completamente i nostri equilibri del sonno.