“Non sanno parlare o scrivere”: allerta del Ministero della Salute per i bambini | Questi oggetti per l’infanzia intaccano il cervello

Bambino con difficoltà a scrivere (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Sotto accusa alcuni particolari prodotti: rischi per lo sviluppo neurologico nei bambini secondo un nuovo studio.
Chiunque abbia avuto a che fare con un bambino piccolo lo sa: ci si ritrova a scegliere ogni cosa con una cura quasi maniacale. Tutto sembra importante, e ci si aspetta che ogni oggetto sia sicuro, testato, pensato per proteggere quei piccoli corpi.
Eppure, anche i prodotti più banali possono nascondere delle insidie — soprattutto quelli che usiamo ogni giorno senza pensarci troppo. Il periodo dell’infanzia è delicatissimo, tutto quello che entra nel mondo del bambino può lasciare un’impronta.
È una fase dove il cervello assorbe, costruisce, cresce a ritmi vertiginosi. Ecco perché l’ambiente in cui vivono conta tantissimo, perfino l’aria che respirano mentre compiono gesti normali come dormire può fare la differenza.
Negli ultimi anni si è parlato spesso di sostanze chimiche presenti in giocattoli, prodotti cosmetici, vestiti. C’è una certa sensibilità crescente, ma non abbastanza. Alcuni articoli non sono sottoposti a regolamenti precisi, e finiscono per passare inosservati.
Pericoli nascosti
Anche se, in realtà, potrebbero rappresentare un pericolo più grande di quanto immaginiamo. Con tutta la tecnologia che ci gira attorno, sembrerebbe logico pensare che siamo al sicuro. Ma la verità è che non sempre si conosce davvero cosa contengano gli oggetti che usiamo.
Alcuni effetti collaterali delle sostanze impiegate oggi potrebbero mostrarsi solo dopo anni, o peggio, interferire fin da subito con lo sviluppo dei bambini. Proprio questo è il punto al centro di un nuovo studio che sta facendo discutere.
Emergono dubbi su ciò che respirano i bambini
Una serie di ricerche pubblicate su Environmental Science & Technology e Environmental Science & Technology Letters e riportate da Fanpage ha sollevato seri interrogativi sui materassi usati per la nanna dei più piccoli. Gli studiosi, un team internazionale con base a Toronto, hanno trovato alti livelli di ftalati, ritardanti di fiamma e filtri UV in 16 materassi molto comuni in Nord America.
Il punto è che queste sostanze — che magari sembrano nomi tecnici e lontani — sono legate a danni neurologici, difficoltà cognitive, disturbi dell’apprendimento e dello sviluppo. Insomma, roba pesante. Ah — e un altro dettaglio non da poco: il calore del corpo e il peso del bambino favoriscono il rilascio di queste sostanze nell’ambiente circostante. E sì, tutto questo succede mentre dormono, con la bocca vicinissima al materasso. I test, condotti in 25 camerette con bimbi tra i 6 mesi e i 4 anni, hanno confermato che tutti i materassi analizzati presentavano rischi elevati, a prescindere da marca o fascia di prezzo.