Salute

Non usare più questo materiale in cucina: danneggia la tua salute | Se fai così diventa pericoloso

Ecco il materiale da evitare in cucina: può rilasciare sostanze dannose nei tuoi cibi in determinate condizioni. 

Negli ultimi anni, sempre più persone si stanno chiedendo quali materiali siano davvero sicuri in cucina. Non basta che un contenitore sia pratico o resistente: conta anche il modo in cui interagisce con il cibo. Alcuni materiali, infatti, potrebbero rilasciare sostanze indesiderate negli alimenti, soprattutto se esposti a certe condizioni.

Non è solo una questione di temperatura o di tempo di cottura, ma anche della composizione chimica dei cibi stessi. Alcuni ingredienti possono reagire con il materiale del contenitore e alterarne la stabilità. Il problema è che spesso non ci accorgiamo di nulla, perché il cibo ha lo stesso sapore e odore di sempre.

Eppure, le ricerche dimostrano che questo fenomeno è reale e, a lungo andare, potrebbe avere effetti sulla salute. Alcune abitudini che sembrano innocue, come conservare certi cibi in determinati materiali, potrebbero invece favorire il rilascio di microparticelle nel piatto. La domanda allora è: stiamo usando gli strumenti giusti?

Le aziende alimentari, ovviamente, adottano misure di sicurezza per limitare questi rischi. Ma non sempre basta. Spetta a noi scegliere con attenzione i materiali che usiamo in cucina e capire quali evitare in certe situazioni. Ecco perché oggi parliamo di un materiale comunissimo, che in alcuni casi potrebbe diventare meno sicuro di quanto pensiamo.

Un’accoppiata da rivedere

Da tempo si discute del rapporto tra cibi acidi e alcuni materiali da cucina. Qualcuno dice che salmone, frutta secca, pane integrale e molti tipi di frutta non dovrebbero mai essere conservati in certi contenitori. Ma è vero o è solo un altro mito alimentare?

Beh, la risposta non è così immediata. Gli esperti spiegano che non è il cibo in sé a essere un problema, ma piuttosto la combinazione di più fattori. Se un alimento resta a lungo a contatto con un certo materiale e magari è anche esposto a calore o umidità, può verificarsi il rilascio di particelle microscopiche. E se si tratta di un materiale molto usato in cucina, il discorso diventa serio.

Utilizzo di alluminio da cucina (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Ecco cosa devi sapere

Il materiale di cui parliamo è l’alluminio, presente ovunque: nelle vaschette usa e getta, nella carta stagnola e perfino in alcune pentole. Comodo? Certo. Sicuro? Dipende. Il problema nasce quando questo metallo entra in contatto con cibi molto acidi o salati. Aceto, limone, pomodoro e cibi marinati possono alterare lo strato protettivo dell’alluminio, favorendone il rilascio nel cibo.

Secondo il Ministero della Salute, se un alimento resta a contatto con l’alluminio per troppo tempo o ad alte temperature, il rischio aumenta. Per questo motivo, è sempre meglio evitare di conservare cibi acidi in contenitori di alluminio e preferire materiali come vetro o acciaio inox. Alcune aziende usano rivestimenti protettivi per limitare il problema, ma non tutti i prodotti li hanno. Meglio leggere bene le etichette e fare attenzione a come e dove conserviamo il nostro cibo.

Published by
Furio Lucchesi