Isolati per la prima volta nel 1972, i norovirus fanno parte della famiglia dei Caliciviridae, virus a RNA a singolo filamento. Sono conosciuti per essere una delle principali cause di gastroenteriti acute di origine non batterica, un importante problema di sicurezza alimentare. Originariamente identificati come virus di Norwalk, dal nome della città dell’Ohio dove fu rilevata un’epidemia nel 1968, questi virus sono noti per la loro resistenza e capacità di diffusione rapida.
Dopo un periodo di incubazione di 12-48 ore, i sintomi tipici delle gastroenteriti emergono, includendo nausea, vomito (prevalente nei bambini), diarrea acquosa e crampi addominali. Spesso si può verificare anche una leggera febbre. La durata dell’infezione varia da 12 a 60 ore, e la maggior parte delle persone si riprende completamente in 1-2 giorni. L’attenzione medica diventa cruciale principalmente per prevenire la disidratazione, specialmente tra bambini, anziani e persone con condizioni di salute preesistenti.
I norovirus sono estremamente contagiosi, bastano solo 10 particelle virali per innescare un’infezione. La trasmissione può avvenire direttamente tra persone, attraverso il contatto con superfici contaminate o tramite il consumo di cibo e acqua infetti. Gli alimenti più a rischio includono frutti di mare crudi, verdure fresche e frutti di bosco, spesso contaminati alla fonte.
Data la resistenza dei norovirus a condizioni ambientali avverse, come alte temperature e cloro, le misure preventive si concentrano sull’igiene rigorosa nella manipolazione degli alimenti e nella sanificazione delle superfici. Le raccomandazioni includono il lavaggio accurato delle mani, l’utilizzo di alimenti di provenienza certificata e una scrupolosa pulizia di utensili e superfici a contatto con persone infette.
Nonostante non esistano trattamenti specifici o vaccini contro il norovirus, la conoscenza approfondita del virus e l’adozione di misure preventive stringenti possono ridurre significativamente il rischio di focolai. L’informazione pubblica e la formazione continua dei professionisti del settore alimentare sono essenziali per contenere la diffusione di questi virus altamente infettivi.