Nuvaxovid (Novavax): il nuovo vaccino proteico approvato dall’Ema
L’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha recentemente approvato l’autorizzazione alla messa in commercio di un nuovo vaccino anti-covid, di natura proteica, denominatao Nuvaxovid, prodotto da Novavax (USA)
Vaccino Nuvaxovid: caratteristiche principali
Il nuovo vaccino Nuvaxovid, è il quinto ad essere approvato e messo in commercio fino ad ora, dopo Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson. Tuttavia quest’ultimo, a differenza di quelli precedenti, potrebbe spingere anche i più scettici ad immunizzarsi, dato che utilizza una tecnica tradizionale trentennale.
Infatti, a differenza dai vaccini che usano tecnologie a mRNA (Pfizer e Moderna) o un vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson), il Nuvaxovid è un vaccino di tipo proteico, creato attraverso la tecnologia delle proteine ricombinanti.
Si tratta di una tecnologia già utilizzata in passato per alcuni vaccini, come quello contro la meningite, l’epatite B e il papilloma virus. Come qualsiasi altro vaccino, ha come scopo quello di stimolare il sistema immunitario per fargli produrre una risposta contro l’aggressione di un agente esterno.
Come funziona il nuovo vaccino?
Nuvaxovid è una vaccino a base proteica, composto da “frammenti proteici” del virus, ottenuto attraverso la tecnologia delle proteine ricombinanti. Esso contiene piccole particelle simil-virali, ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike del Covid-19.
Attraverso tecniche di ingegneria genetica, una porzione del Dna contenete informazioni necessarie a produrre la proteina Spike, vengono inserite all’interno di un “baculovirus”.
In vitro poi, alcune cellule che fungono da serbatoio vengono poi infettate dal virus. Una volta entrato, il baculovirus inizia a rilasciare materiale genico che permette la produzione di proteine Spike, che verranno poi rilasciate fuori dalla cellula.
Una volta ottenute quantità sufficiente di proteina Spike, essa viene estratta, purificata e assembrata permettendo di portare alla formazione di nanoparticelle virali non pericolose. Esse, insieme ad una molecola adiuvante, sono in grado di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi contro la proteina Spike presente sul virus Covid-19.
Il protocollo prevede la somministrazione di due dosi a distanza 21 giorni l’una dall’altra. Il vaccino si conserva normalmente nei frigoriferi fino ad un arco di sei mesi.
Efficacia del vaccino
Grazie a degli studi che hanno coinvolto circa 45mila partecipanti, è risultato che questo tipo di vaccino ha una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia sintomatica:
- Il primo studio è stato realizzato in Messico e negli Stati Uniti. In seguito alla somministrazione del vaccino, si ha avuto una riduzione dei soggetti sintomatici affetti da Covid-19 pari al 90,4%
- Il secondo studio è stato realizzato invece del Regno Unito. In questo caso il vaccino ha avuto un’efficacia dell’89,7%
La sua efficacia è stata accertata momentaneamente solo per il ceppo originale di Sars-CoV-2 e alcune sue varianti (Alpha e Beta), in quanto erano i ceppi virali in circolazione durante il trial. Per quanto riguarda le nuove varianti invece, compresa Omicron, l’Ema afferma che per il momento si hanno pochi dati sull’efficacia di Nuvaxovid.
La commissione Europea ha affermato che, in UE, le prime dosi di questo tipo di vaccino dovrebbero arrivare entro i primi mesi del 2022.
Possibili effetti collaterali
L’Ema ha affermato che gli effetti indesiderati dati dal nuovo vaccino Nuvaxovid in linea generale sono stati solo lievi o moderati. Tra i principali sintomi abbiamo: sensibilità\dolore al sito di iniezione, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, sensazione generale di malessere, dolori articolari e nausea\vomito. Essi, solitamente, tendono a scomparire entro pochi giorni dopo la vaccinazione.
“Non parliamo di un vaccino con meno effetti collaterali o esente a priori da rischi. Come tutti i vaccini può avere le sue reazioni avverse, le sue risposte anomale”
Marco falcone, professore associato di malattie infettive all’università di Pisa e segretario della Simit
Ovviamente la sicurezza e l’efficacia del vaccino continueranno ad essere monitorate grazie al sistema di farmacovigilanza dell’Unione e grazie ad ulteriori studi realizzati da parte delle aziende e delle autorità europee.